L’ABRUZZO DIVENTA SET NATURALE DELLA SECONDA EDIZIONE DI FREEDOM SU RETE 4

L’AQUILA – L’Abruzzo e L’Aquila diventano la piccola Cinecittà della seconda edizione di “Freedom – Oltre il confine” che andrà in onda su Rete4 a partire da mercoledì 22 maggio.
Al centro delle 8 puntate condotte dal giornalista Roberto Giacobbo gli eremi di Rocca Morice e Sant’Onofrio a Majella, Collemaggio, Celestino V, L’Aquila e le sue meraviglie ritrovate a 10 anni dal terremoto, il castello di Rocca Calascio, Longino e Lanciano e il Miracolo eucaristico.
Le puntate che mostreranno i tesori abruzzesi e aquilani sono state presentate stamattina in conferenza stampa a Palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila, dallo stesso Giacobbo, dal sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi, dal vicepresidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, dall’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo, dall’assessore comunale al Turismo Fabrizia Aquilio e dalla produttrice di Freedom Irene Bellini. Nello staff, come direttrice di produzione, anche l’aquilana Sonia Fiucci.
Freedom, prodotto dalla società Contenuti Production & Media è una delle punte di diamante del palinsesto di Rete4. Le prossime puntate racconteranno anche l’Egitto, Gran Bretagna, Stati Uniti, Romania, Cina e nelle regioni italiane di Lombardia, Campania, Sardegna, Puglia, Toscana, Veneto, Piemonte, Liguria, Marche ed Emilia Romagna.
Le ricostruzioni storiche della seconda edizione inoltre sono state girate quasi tutte in Abruzzo che è già stato presente nella prima edizione della trasmissione con servizi dedicati al lago del Fucino, al cunicoli di Claudio e alla famiglia Torlonia.
“Amo la gente e i posti d’Abruzzo – ha detto Giacobbo – ci si affeziona e dei luoghi che ci somigliano. Ho scelto l’Abruzzo che è tra le mie passioni e lo racconto quando posso. Lavoro con questa regione quando faccio le ricostruzioni storiche, dalla Madonna di Guadalupe e Bernini a Celestino V naturalmente e cerco per quanto possibile di raccontare una terra positiva. Le cattive notizie camminano da sole, invece su quelle belle ci si deve lavorare tanto affinché diventino notizie, appunto, e facciano presa”.
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