Cronaca 27 Mag 2017 23:27

L’EREMO DI SAN BARTOLOMEO IN LEGIO E I THOLOS DI COLLE DELLA CIVITA

L’EREMO DI SAN BARTOLOMEO IN LEGIO E I THOLOS DI COLLE DELLA CIVITA

ROCCAMORICE – Il percorso che porta all’eremo di San Bartolomeo in Legio inizia a poca distanza dal centro di Roccamorice, delizioso comune in provincia di Pescara, a metà strada tra il massiccio della Majella e la costa adriatica.

Lasciata la macchina si inizia un sentiero totalmente in discesa, semplice nella prima parte, con qualche salto che richiede un po’ di attenzione nell’ultima.

Si attraversa il vallone di Santo Spirito e dopo scarsi 3 chilometri e un’ora di cammino si raggiunge il suggestivo eremo di San Bartolomeo in Legio, costruito nel tredicesimo secolo da Pietro da Morrone.

Si accede tramite un piccolo cunicolo e una scala realizzata in pietra come del resto l’intero eremo e si apre la visuale della galleria naturale lunga circa 50 metri nella quale si incastona la piccola chiesa.

Il luogo è molto ricco di acqua che rende a tratti scivolosa e quindi pericolosa la roccia per l’escursionista disattento e che è oggetto di culto per i fedeli di San Bartolomeo che si festeggia il 25 agosto di ogni anno.

All’interno della chiesa c’è una risorgenza d’acqua, “l’acqua di San Bartolomeo”, che la tradizione attribuisce a un miracolo del Santo.

Dopo aver visitato l’eremo che è sempre aperto (è molto piacevole curiosare per tutto il complesso, si trovano iscrizioni, resti di affreschi, nel dicembre 2016 c’era persino un’installazione di arte contemporanea di Zaelia Bishop, Peradam) si può risalire per lo stesso percorso fatto in discesa.

La Majella dà moltissime opportunità al visitatore, quindi dopo San Bartolomeo, per ottimizzare la strada non proprio lineare e breve che conduce a Roccamorice, si può scegliere di visitare l’eremo di Santo Spirito oppure, come nel nostro caso, con il gruppo guidato dall’accompagnatore di media montagna Ferdinando Lattanzi di Abruzzo Mountains Wild (http://abruzzomountainswild.com/), si può visitare il Colle della Civita con i suoi meravigliosi Tholos, capanne in pietra a secco.

Il villaggio si raggiunge dopo pochi minuti di macchina e pochi minuti di sentiero che parte dalla strada provinciale Roccamorice per Fonte Tettone. Pochi minuti per un salto nel tempo di quasi 80 anni, il sito è stato costruito nel 1940 e veniva utilizzato durante l’estate per dedicarsi alle attività agropastorali e alla coltura del grano di Solina e del farro.

Dopo aver curiosato per queste singolari abitazioni ormai abbandonate, si possono riguadagnare le autovetture per dirigersi in uno dei migliori agriturismi abruzzesi, l’Agriturismo Tholos di Roccamorice (http://www.agriparktholos.com/), locale curato, materie prime eccelse, decisamente consigliato.
Ilaria Di Marco


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