L’Europa sta bene se l’Africa sta bene. Il paradigma emerso da One Health Award riguarda tutti
TERAMO – L’Europa sta bene se l’Africa sta bene. È il paradigma emerso dalla terza edizione di One Health. Teramo per tre giorni è stata teatro di una grande riflessione, promossa dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise che ha visto scienziati, esperti e istituzioni nazionali dialogare su “Frontiera Africa”.
L’evento ideato per la prima volta nel 2022 ha visto il primo anno l’attenzione concentrarsi sul legame indissolubile tra benessere e natura, poi nel 2023 è stato il Mediterraneo il cuore degli approfondimenti. Ora l’Africa, continente che dal 1985 vede l’Istituto teramano diretto da Nicola D’Alterio impegnato nei suoi studi, come fosse un vero e proprio laboratorio.
“Questa terza edizione”, commenta a Virtù Quotidiane il direttore tracciando un bilancio della manifestazione, “è stata ancora di maggiore rilievo. Il tema è stato azzeccatissimo perché è all’ordine del giorno di tutti i tavoli geopolitici, come il G7, o il piano Mattei (il progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per rafforzare e rinnovare i legami con il continente africano, ndr)”.
“Gli spunti emersi sono molto importanti e confermano il paradigma della nostra attività e cioè di quanto sia importante collaborare con l’Africa per aiutare l’Africa, ma anche noi stessi e come questo continente sia centrale per l’equilibrio di tutto il pianeta”.
Ricchissime le tre giornate che hanno visto susseguirsi gli interventi del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, del presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, l’autore e compositore David Monacchi, lo statunitense Heinrich Feldmann, Francesco Berlingieri della Commissione Europea, Sylvain Brisse e Giovanna Barba-Spaeth dell’Istituto Pasteur di Parigi, il giornalista e scrittore Giampaolo Musumeci solo per citarne alcuni. “Noi attraverso la ricerca siamo un supporto per l’Africa, e non fine a se stesso, ma per tutto il mondo. Studiare le malattie infettive oggi in Africa, significa studiarle per il domani nel mondo”.
Archiviata l’edizione numero tre, l’Izs di Teramo sta già pensando alla quarta edizione: “Prima di One Health nessuno conosceva cosa facesse l’Istituto. Noi siamo strategici per il Paese e c’è bisogno di manifestazioni come queste per far capire a tutti in che modo siamo strategici”, ha concluso D’Alterio.
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