MORRO D’ORO – Tavola rotonda sull’oliva tortiglione, antica varietà diffusa nel territorio di Teramo e in parte a Pescara, venerdì 27 aprile nell’incantevole scenario dell’abbazia di Propezzano, a Morro d’Oro (Teramo). A organizzarla la condotta di Slow Food della Val Vibrata e Giulianova.
Il programma prevede l’intervento di Luciano Pollastri, agronomo della Regione Abruzzo, su “La cultivar Tortiglione nel contesto varietale agricolo regionale”, Gennaro Montecchia, produttore ed esperto potatore, sugli “Aspetti di gestione agronomica del Tortiglione”, e Martina Montecchia, dietista, sul “Valore biologico-nutrizionale dell’olio mono-cultivar Tortiglione”.
L’appuntamento è alle ore 19 per una visita all’abbazia, che precede l’inizio della tavola rotonda, prevista alle 19,30. A seguire, cena organizzata dal ristorante Per Voglia di Castelbasso, chiocciola nella guida Osterie d’Italia di Slow Food.
Per informazioni e prenotazioni si può contattare il numero 346-8568963.
Il nome tortiglione – racconta Slow Food sul proprio portale – nasce dal suo caratteristico tronco tortile destrorso. Il tortiglione non è varietà idonea alla raccolta meccanica, per cui è molto legata alla tradizione della raccolta manuale delle olive. La varietà è riconosciuta come alternante e di resa media in olio a frutto piccolo ed a maturazione contemporanea.
Le olive di varietà tortiglione hanno una maturazione tardiva, dando un olio molto ricco di polifenoli, sostanze antiossidanti, la cui abbondanza ne determina il gusto caratteristico amaro e piccante. Quest’ultimo aspetto è interessante nel miglioramento di oli poco fruttati.
L’olio alla vista si presenta limpido, di colore verde, ideale con zuppe di legumi (fagioli, ceci, lenticchie). Frequentemente usato su grigliate di carne e minestre di verdure. Nel passato l’olio extravergine di oliva di tortiglione era consumato dopo due anni, perché grazie alla sua abbondante presenza di polifenoli poteva conservarsi più a lungo.
La cultivar tortiglione è stata da sempre poco amata, perché di difficile propagazione per autoradicazione. Questo spiega la sua presenza limitata in esemplari poco numerosi.