Cronaca 23 Set 2017 11:09

VINO: ANTINORI DIFFIDA CATALDI, “PIÈ DELLE VIGNE SI CONFONDE CON PIAN DELLE VIGNE”

VINO: ANTINORI DIFFIDA CATALDI, “PIÈ DELLE VIGNE SI CONFONDE CON PIAN DELLE VIGNE”

PESCARA – La Marchesi Antinori Spa, della storica famiglia fiorentina che da più di mezzo secolo si dedica alla produzione vinicola, ha diffidato Luigi Cataldi Madonna, produttore di Ofena (L’Aquila) “a cessare immediatamente qualsiasi impiego sul mercato e su internet del segno ‘Piè delle Vigne'”.

Secondo il colosso toscano, l’etichetta del Cerasuolo abruzzese, il Piè delle Vigne, appena premiato con i Tre bicchieri del Gambero rosso, andrebbe a confliggere con il nome di una datata, fortunata e pluripremiata linea di etichette della sua azienda, Pian delle Vigne, con cui è imbottigliato uno dei più blasonati Brunello di Montalcino.

Il nome del Cerasuolo deriva invece dal toponimo della vigna di Montepulciano d’Abruzzo da cui nasce, mentre Pian delle Vigne richiama subito alla mente uno dei più blasonati Brunello di Montalcino (da uve Sangiovese).

La querelle è stata svelata dal Centro.

“Il segno utilizzato presenta numerosi elementi di somiglianza a livello visivo, fonetico e concettuale con il marchio di titolarità di Marchesi Antinori – ha scritto il legale nella Pec inviata a Cataldi – posto che presenta due dei tre elementi denominativi che lo costituiscono, precisamente le parole ‘delle Vigne’, mentre le parole ‘Pian’ e ‘Piè’ sono estremamente simili. Inoltre il segno contestato si riferisce a prodotti identici a quelli rivendicati dal marchio dalla mia cliente. Alla luce di quanto precede, ed essendo il marchio ‘Pian delle Vigne’ rinomato ai sensi dell’art. 12 lett. e) Cpi, la società mia assistita la invita e diffida a cessare immediatamente qualsiasi impiego sul mercato e su internet del segno ‘Piè delle Vigne’ in relazione ai prodotti della classe 33”.

“La denominazione ‘Piè delle vigne’ del mio vino si riferisce a un toponimo di vigna, come risulta dalla mappa catastale del foglio 31 del Comune di Ofena, e l’uso di questa denominazione è stata autorizzata dalla Giunta regionale e inserita nello schedario viticolo della Regione Abruzzo”, ha scritto Cataldi Madonna nella risposta inviata al legale di Antinori.


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