Cultura 05 Mar 2019 17:05

A SPASSO LUNGO LE VIE DELL’ACQUA CON “CAMMINANDO L’AQUILA”

A SPASSO LUNGO LE VIE DELL’ACQUA CON “CAMMINANDO L’AQUILA”

L’AQUILA – L’acqua, testimonianza di vita ancor prima della fondazione della città quando, agli albori del XIII secolo, questo luogo era già stato scelto come insediamento di diversi villaggi lungo il fiume Aterno e nei suoi dintorni, è stato il trait d’union della terza passeggiata di “Camminando L’Aquila”, un’iniziativa nata da tre giovani, Gianfranco De Crescentis, Alessandro Ciuffetelli e Luisa Di Fabio, con lo scopo di tornare a fruire di un centro storico ricco di testimonianze e spunti interessanti, riscoperti lentamente dopo il sisma del 2009.

Ogni momento della storia della città di L’Aquila è permeato dall’acqua e questo vale anche per il suo nome. Infatti, oltre all’aquila rappresentata sullo stemma della casata imperiale degli Svevi e oltre alla presenza costante di questi rapaci sul territorio in epoche passate, una delle possibili interpretazioni deriverebbe da Acquilis o Acculi oppure Acculae, tutti termini che rimandano all’abbondanza delle sorgenti presenti nel luogo scelto per la sua fondazione.

Per queste ragioni il percorso della passeggiata – non a caso intitolata “L’Aquila e le vie dell’acqua” – si è snodato intorno ad alcuni dei luoghi emblematici del rapporto tra la città e l’acqua: da Piazza Regina Margherita dove si trova la storica fontana del Tritone, datata 1881 e da poco tornata al suo antico splendore, passando per la Fontana Luminosa, realizzata in piena epoca fascista, tra il 1927 e il 1934, “moderna porta d’ingresso” al centro cittadino.

Un salto indietro nel tempo ha poi coinvolto i partecipanti che si sono recati al Convento di San Basilio. Questo luogo è stato scelto come tappa della passeggiata in quanto proprio qui, ad aprile di ogni anno, si ripete l’antico rito di San Germano legato alle proprietà curative e benefiche dell’acqua per i malanni della gola.

La passeggiata è proseguita poi passando davanti la Chiese di San Silvestro, importante perché fino al 1655 ha custodito il prestigioso lavoro di Raffaello Sanzio, la Visitazione, oggi al Prado di Madrid, dipinto che era stato commissionato all’artista rinascimentale da Giovanni Branconio, aquilano e influente membro alla Corte del Papa.

Attraversando via delle streghe, chiamata così perché fino a pochi anni fa i due edifici a ridosso della strada non avevano porte, la camminata è giunta fino a San Pietro a Coppito, una delle chiese Capo Quarto che, come le altre tre (Santa Maria Paganica, San Marciano e Santa Giusta), si distingue per la presenza di una piazza, una fontana, un palazzo nobiliare e una chiesa.

Penultima tappa è stata la Chiesa di San Domenico, strettamente legata alla protagonista della camminata perché fino al 1703 conservava una caverna sotterranea dalle cui pareti trasudava l’acqua fino ad un pozzo da cui i monaci la prelevavano ad utilizzo della città e un grande lavatoio. I tre elementi venivano messi a disposizione della cittadinanza in caso di grave necessità.

Infine, l’ultima tappa non poteva che essere la Fontana delle 99 Cannelle, raggiunta attraversando Borgo Rivera che altro non è che il primo centro urbano ai tempi della fondazione; all’epoca era lì presente anche una chiesa con un monastero dedicato alla Vergine, Santa Maria ad Fontes de Acquilis (o de Aquila).

A Borgo Rivera i partecipanti alla passeggiata hanno potuto assistere al suggestivo spettacolo organizzato dall’Associazione DiversamenteDanza che si è esibita nel Teatro Danza e Musica nuda. Voce, violoncello e percussioni dal vivo e piedi nudi sulle pietre bianche.

Il pomeriggio si è concluso con la visita guidata al Museo Nazionale d’Abruzzo, il Munda, da parte dell’Associazione D-MUNDA. Legato all’acqua, è stato il momento dedicato al Forte spagnolo in quanto proprio gli spagnoli, all’inizio della loro dominazione sulla città, deviarono l’acquedotto cittadino principale, quello che portava l’acqua da Monte San Franco e dal Gran Sasso a San Giuliano e poi all’interno delle mura, facendola passare prima per il Forte in modo da controllarne l’utilizzo. La splendida giornata quasi primaverile, la cornice surreale della più antica fontana aquilana, quella delle 99 Cannelle e i molti luoghi toccati dalla passeggiata tornati finalmente alla vita hanno fatto il resto.


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