DA CIAONE ALL’APERICENA “DI GRAMMATICA NON SI MUORE”, ROSCIA PRESENTA LIBRO ALL’AQUILA

L’AQUILA – Sabato alle ore 11, la biblioteca Salvatore Tommasi dell’Aquila ospita la presentazione del libro di Massimo Roscia Di grammatica non si muore.
Un fortunato manuale che insegna come sopravvivere al virus della punteggiatura e allo sterminio dei verbi, un manuale che non sa di noia e di dovere, ma che offre regole certe, “rivisitate” in modo leggero e divertente”.
L’autore, Massimo Roscia, è uno scrittore che si autodefinisce solo “un artigiano delle parole”. Scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, Roscia è autore di romanzi, saggi, ricerche, guide e vincitore di diversi premi letterari, ha esordito nel 2006 con Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo.
In seguito sono usciti La strage dei congiuntivi (Exòrma 2014) e quindi il volume oggetto di presentazione (edito Sperling & Kupfer 2016).
L’approccio con la grammatica è tutt’altro che accademico, anzi a tratti è divertente come nelle intenzioni dell’introduzione “rimborso garantito al primo sbadiglio”.
Rosci ironizza sui termini di nuovo conio come “ciaone” o “apericena” o quando, facendo proprie le fondamenta dell’italiano, le cala con leggerezza nell’attualità espressiva dei nostri giorni, nei ritmi rap, nelle serie tv, nel fantasy o nei videogame.
Cita anche gli svarioni più comuni (dall’uso maldestro dell’accento all’abuso disinvolto dell’apostrofo) e crea giochi promemoria per evitare, in futuro, gli stessi errori. Salvando sempre la punteggiatura o il congiuntivo, ormai da tempo nel dimenticatoio.
E, nel farlo, predilige l’uso pratico e vivo della lingua che “è fatta per essere parlata, adattata, modificata, arricchita, cambiata, rivista, aggiornata, corretta, sempre e comunque amata”.
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