Cultura 13 Lug 2020 17:58

LA VISIONE DI TODD BROWN CHE SOGNA DI CONSOLIDARE A FONTECCHIO UNA RESIDENZA ARTISTICA INTERNAZIONALE

LA VISIONE DI TODD BROWN CHE SOGNA DI CONSOLIDARE A FONTECCHIO UNA RESIDENZA ARTISTICA INTERNAZIONALE

FONTECCHIO – Le finestre del lato più luminoso danno su piazza del Popolo, lì dove c’è l’antica fontana del paese sormontata da una corona decorata da tre torri. Poco dietro il bell’affresco della Madonna col Bambino. Al centro della piazza, la statua di un soldato della seconda guerra mondiale, che indica il punto da cui il nemico giunse. Ai tempi nostri, invece, la stessa postura può tornare utile per indicare il bar del borgo.

La palazzina si trova sul lato opposto, ma sempre nel cuore di quello spazio che una volta accoglieva le bancarelle del mercato, con interazioni di merci e di persone pronti a fare chilometri per raggiungere Fontecchio (L’Aquila).

A migliaia ne ha fatti Todd Thomas Brown, 49 anni, artista statunitense originario di Brandon, un paese di circa 4mila abitanti, nel Vermont. Una “small town” come tante che fa i conti con lo spopolamento. Un destino condiviso con tanti borghi delle nostre aree interne. Anche da questa sua vocazione personale trae linfa il progetto volto a realizzare qui in paese una residenza artistica internazionale.

Un progetto che ben si integra con l’iniziativa “Casa e bottega” incoraggiata dal sindaco Sabrina Ciancone. In poche parole, l’amministrazione cittadina sta stilando un elenco di abitazioni da adattare a laboratori e uffici. Strutture da mettere a disposizione a basso costo con tanto di affiancamento tecnico e legale.

Dopo aver girato l’Italia, Mr Brown si è stabilito a Fontecchio nella struttura che ospitava la vecchia posta. In questo periodo, lavora sulla palazzina che, come si diceva all’inizio, dà su piazza del Popolo. Tre piani da sviluppare, tra spazi comuni e camere private che, all’occorrenza, fungono anche da laboratorio artistico.

Scaffali e mobili raccolgono oggetti vecchi e nuovi, come i banchi del mercato di Porta Portese. Cavalletti e ponteggi sono decorati con le opere d’arte realizzate da chi si ferma per qualche giorno. Su un tavolo, i colori a tempera, appoggiati su una tavolozza, fanno spazio a un libro di poesie d’amore di  Jacques Prévert. 

Brown ha già proposto a vari suoi connazionali di passare da queste parti e valutare di fermarsi. Ma il suo carisma lo ha già spinto a entrare in contatto con artisti abruzzesi, anche solo per organizzare in paese degli eventi pubblici, nel segno del confronto e della condivisione.

In questo, fa tesoro la sua esperienza maturata negli anni alla Red Poppy Art House di San Francisco anche sottoforma di Mapp (Mission arts and performance project).

“Parliamo di un appuntamento itinerante che si tiene periodicamente”, spiega a Virtù Quotidiane, “che trasforma garage, bar, studi, giardini e sedi di attività locali in spazi di arte e spettacolo, come punto di incontro tra la quotidianità e l’espressione creativa”.

Un’iniziativa che va avanti ancora oggi, nel rispetto delle restrizioni relative alle norme anticontaggio del Coronavirus. L’idea è quella di realizzare anche lungo la Valle dell’Aterno uno o più eventi di questo tipo, magari sfruttando la struttura a presepe di borghi come Fontecchio, con una vista impressionante sul Sirente.

“Il mio è innanzitutto un appello alle comunità di artisti locali”, aggiunge. “Credo che sia importante fare rete tra musicisti, poeti e parolieri, artisti grafici. Così poi da realizzare un cartellone a cui dare visibilità. Per questo è importante connetterci e comunicare fra di noi”.


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