Cultura 12 Gen 2024 08:31

Lo spettacolo teatrale “Processo per nove martiri” arriva nelle scuole dell’Aquila

Lo spettacolo teatrale “Processo per nove martiri” arriva nelle scuole dell’Aquila

L’AQUILA – “Processo per i nove martiri” è lo spettacolo che ripercorre la straziante vicenda dell’esecuzione di nove giovani aquilani nel 23 settembre 1943, compiuto dalle truppe nazifasciste a Casermette, nella zona ovest della città.

Realizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con il Ridotto del teatro comunale e Progetto Mantidi, dopo il successo riscosso a luglio dalla prima rappresentazione nell’ambito dei Cantieri dell’immaginario, l’esibizione approda questo mese nelle scuole dell’aquilano.

La narrazione segue l’omonimo libro dello storico e scrittore Walter Cavalieri, fedele ricostruzione degli eventi basata su documenti dell’Archivio di Stato rivelati per la prima volta proprio dall’opera dello storico aquilano, nel 2022.

“Oltre ad essere stato molto apprezzato, è uno spettacolo importante per la storia del territorio e della città – spiega Matteo Di Genova, uno degli attori protagonisti – quest’estate sono stato molto impegnato in esibizioni dedicate all’importanza storica e sociale dell’impegno contro i nazifascismi”.

Di Genova, infatti, ha portato in scena ad agosto anche “Fontamara”, ispirato all’omonimo testo di Ignazio Silone, e realizzato dalla compagnia avezzanese “il Lanciavicchio” per Spazio Rimediato e Teatro Stabile d’Abruzzo.

Per Di Genova, tornare al teatro di prosa dopo ben sette anni di poesia performativa non è stato semplice. “Dal 2016 fino a quest’anno ho fatto solo spettacoli di poesia costruiti con le mie poesie, quindi ho interpretato sempre me stesso – spiega Matteo – È stato difficile dover dare un colore al testo, doverlo sporcare, dover mettere un’intenzione dentro e dovermi immedesimare in un personaggio che non fosse me stesso”.

L’esperimento, tuttavia, è ben riuscito per il giovane attore aquilano. Nei mesi scorsi Di Genova e la compagnia “il Lanciavicchio” hanno portato nei teatri della Marsica “Tommaso racconta Tommaso”, una recital dedicata a Tommaso da Celano, biografo di San Francesco. “Abbiamo fatto tre repliche, tra Tagliacozzo, Celano e Avezzano – dice Matteo – . Adesso c’è la proposta di portarlo anche all’Aquila”.

Proprio con “il Lanciavicchio”, Di Genova si è avvicinato per la prima volta al teatro, nel 2005. “Era un laboratorio sul volontariato in cui noi, praticamente giovani banditi, venivamo educati al teatro per allestire una performance che andava poi messa in scena nelle scuole – racconta Di Genova – per invitare i giovani spettatori ad unirsi al mondo del volontariato. Grazie a questo primo laboratorio, ho scoperto che il teatro mi piaceva. Il merito è stato anche di un grande esponente del teatro aquilano, Daniele Fracassi”.

Da allora Matteo ha continuato con la sua attività di attore e di rapper, studiando la fisicità delle parole attraverso la lente dei propri modi di essere sul palco. “Diossido di cromo” nasce proprio da questa ricerca. Fondamentale nella realizzazione dello spettacolo di poesia e percussioni sarebbe stato proprio l’abbandono del rap, o almeno della cosiddetta “dittatura dei quattro quarti”.

“Lavorando per sottrazione e togliendo la base del tempo in 4/4, tipica della musica rap, ho sviluppato tutta una mia nuova poetica che partisse dal ritmo interno del testo, anziché dalla base musicale. Partire dal ritmo del linguaggio per arrivare alla musica è stata una rivoluzione – ha spiegato Matteo – . Se i rapper guardassero fuori dalla caverna dei 4/4, capirebbero che c’è un mondo da esplorare. Personalmente sono riuscito a raggiungere questi risultati anche grazie al Poetry Slam, una pratica di poesia performativa che al suo meglio richiede lo sviluppo di capacità attoriali e di improvvisazione. Per me ha avuto una vera e propria funzione pedagogica”.

L’ultimo progetto di Di Genova, il laboratorio “Impro Slam Poetry”, è dedicato proprio alla poesia slam e all’improvvisazione. Si tratta di “sei incontri mensili per conoscere e approfondire il mondo della Slam Poetry estemporanea, un genere di espressione poetica basato sulla performance e sull’improvvisazione”, si legge sulla locandina social dell’evento. Gli incontri si tengono nel locale romano “The Spot”, il primo è stato il 19 novembre scorso e si concluderanno il 24 aprile con uno spettacolo finale.

“Per il laboratorio sto lavorando con altri tre performer: Viola Margaglio, Giuliano De Santis e Antonio Pinnetti – racconta Matteo – tutti finalisti nazionali di Poetry Slam, con esperienza anche nel mondo dell’improvvisazione e del teatro”. È ancora possibile partecipare, scrivendo sui social alla pagina di “The Spot” o agli organizzatori.


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