Un arazzo, un docufilm e impronte collettive. Così i paesi dell’Aquilano rivivono col progetto artistico “Arca”

ACCIANO – Un arazzo tessuto a tante mani, che racconta luoghi, ricordi e poesia di San Lorenzo di Beffi, frazione del comune di Acciano, e della valle Subequana. Le impronte digitali di un centinaio di abitanti a Barisciano e frazioni, dai più anziani e bambini, a impreziosire la scalinata sotto il monumento ai caduti in tutte le guerre, a ricordare che ogni persona su questa terra è unica e irripetibile. A Tornimparte un documentario girato non da registi ma da semplici cittadini invitati a guardare il mondo dal punto di vista di un insetto, di un animale, di un fiore e di una pianta.
Tre paesi dell’aquilano, tre opere realizzate in partecipatissimi percorsi di arte comunitaria, rispettivamente guidati dalla cilena Daniela Pizzarro Torres, dalla spagnola Indira Urrutia e dal congolese Petna Ndaliko Katondolo.
Esperienze condivise rese possibili dal progetto Arca (Arte, rigenerazioni comunità, abitare), che fino al 1 dicembre vedrà protagonisti 14 artisti da più Paesi del mondo, in 11 comuni del cratere sismico 2009, oltre ai citati, Fossa, Scoppito, Fontecchio, Ocre, Poggio Picenze, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo.
L’arazzo realizzato a San Lorenzo di Beffi sarà ora esposto in un luogo pubblico, sempre accessibile e visibile, come stabilito anche con un documento sottoscritto dal sindaco Fabio Camilli e dall’artista e tessitrice.
“Questo lavoro ha trasformato in tessuto una riscoperta, una rinnovata attenzione di quello che ha di prezioso e unico questa bellissima terra – ha spiegato Torres -. E dunque il fiume Aterno, i boschi e le montagne, le torri, la devozione per Santa Petronilla e San Lorenzo, il ricordo del cinema in piazza, le feste di paese, il pane e il forno comunitario, la vecchia scuola e la pizza fritta, il Gigante di Acciano. Il verde dei boschi e il cielo azzurro, che qui creano un contrasto magico”.
Ha aggiunto il sindaco Camilli: “È stata una bella esperienza che ci ha tenuti impegnati un mese, che ha favorito una maggiore conoscenza del territorio, un esercizio di memoria. Questo bellissimo arazzo, il cui valore non è solo l’essere esito di un laboratorio partecipato, ma anche dal punto di vista squisitamente artistico, come da solenne impegno sarà collocato nel palazzo municipale di Acciano, nella Sala delle Arti, dedicata alle associazioni”.
A Barisciano Indira Urrutia, ha proposto “Impronte collettive”, con l’artista artista visiva e organizzatrice di comunità in persona che ha raccolto le impronte digitali degli abitanti, per poi stamparle su carta al fine di far decorare in policromia la scalinata di piazza San Flaviano. Altro intervento è poi “Performance, interazione e memoria”, nato dalla raccolta di plastiche provenienti da bottiglie d’acqua, trasformate in fili che elevano un materiale di scarto a simbolo di memoria e creazione condivisa, tenuto conto che con questi materiali Urrutia ha esposto in molti musei nel mondo.
“Le impronte non sono solo un segno: sono memoria e appartenenza, identità personale e un destino – ha detto Urrutia -. Ci ricordano che ogni essere umano è unico ed irripetibile. L’idea di localizzare l’intervento artistico sulla scalinata è nata dalla presenza, sulla piazza sovrastante, di un monumento dei caduti in guerra, si è creata così una relazione spaziale e di senso, fonte di tante interpretazioni possibili. Ma la cosa importante è che questo lavoro se l’avessi fatto da sola non avrebbe avuto lo stesso significato. E’ questo il senso profondo dell’arte comunitaria”.
A Tornimparte ha concluso il suo laboratorio Petna Ndaliko, dalla Repubblica Democratica del Congo, regista, organizzatore ed educatore comunitario e fondatore di YoleAfrica.
Il suo lavoro porterà alla realizzazione di un docufilm da presentare anche in festival internazionali. Girato nei boschi, campagne, centri abitati del comune diffuso di Tornimparte con le telecamere affidate agli stessi abitanti partecipanti. Con una sola raccomandazione: guardare il mondo che ci circonda come potrebbero fare altre creature non umane, e così ciascuno ha deciso di porsi per una volta dal punto di vista di un lupo, di un cinghiale, di una farfalla, di un filo d’erba, di un salice piangente, di una quercia, di un girasole.
“L’esperienza che ho proposto è quella della dislocazione – spiega Petna -, dello sguardo dell’altro, per fare esperienza di un senso di conforto, di empatia verso la vita”. In un pianeta insanguinato dalle guerre, vicine e lontane, alla ribalta delle cronache e dimenticate, “occorre per gli umani ripartire dalla capacità delle altre creature di vivere in armonia nel loro ecosistema, creando un costante equilibrio, e allora la pace diventerà una pratica naturale, la normalità, l’ovvia forma di esistere”.
Petna ha incontrato anche 160 studenti del liceo artistico Muzi dell’Aquila, a cui ha raccontato del Congo, della sua storia coloniale e di spoliazione mineraria, della guerra che costringe milioni di persone ad abbandonare i villaggi e a riversarsi sulla capitale Goma, dove Petna ha aperto nel 2000 un centro educativo dove si insegna la creatività e la non violenza.
Per quello che riguarda il materiale girato a Tornimparte, Petna si metterà ora al lavoro per il montaggio e la post produzione, arricchendo e ampliando la narrazione, con l’obiettivo di proporlo, come altri suoi lavori di successo, in festival importanti come al Sundance nello Utah, Stati Uniti, e il Festival internazionale del cinema di Berlino. Promettendo di tornare per una proiezione in anteprima assieme a tutti gli autori del film a Tornimparte.
Prossimi appuntamenti di Arca saranno domani sabato 4 ottobre ore 18 presso il MubAQ di Fossa, per la restituzione della residenza di Yvonne Eckman e la presentazione di Raquel Aversano nell’ambito dell’ apertura per le Giornate del contemporaneo.
Il 5 ottobre presentazione del musicista Ben Bennet a Poggio Picenze alle ore 16,30 nella sala consiliare e alle 19 a Fontecchio presentazione di Brien Collier a Palazzo Galli. Il 6 ottobre alle 17,30 a Barisciano incontro conclusivo con Indira Urrutia.
ll progetto, con l’ideazione e la direzione artistica di Silvia Di Gregorio, è sostenuto dalla Bcc e ha il patrocinio dell’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere (Usrc), finanziato dal Programma Restart Priorità C. Partner sono oltre agli 11 Comuni, sono il Teatro stabile d’Abruzzo, al Munda, al Maxxi L’ Aquila, e all’Università dell’Aquila, anche The Current -Center for contemporany art, associazione con sede nel Vermont negli Stati Uniti, la cooperativa AppStartOnlus e la Comunità 24 Luglio OdV.
Il progetto Arca è finanziato e reso possibile dal “Programma Restart Priorità C Progetto ARCA — Arte, Rigenerazioni, Comunità, Abitare anno 2025, D.L. 78/2015, c.m.i. legge 125/2015, Delibera CIPE 10.8.2016, n. 49 – GU n. 37 del 14.02.2017”.
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