UN’AQUILANA COL FIGLIO SUL CAMMINO DI SANTIAGO, “QUI SI COGLIE IL VERO SENSO DELLE COSE”

L’AQUILA – Il cammino di Santiago è l’itinerario di pellegrinaggio più antico d’Europa, un percorso lungo ottocento chilometri che attraversa le strade della Francia e della Spagna sino ad arrivare al santuario di Santiago de Compostela.
Risalente al Medioevo, quando i pellegrini lo percorrevano per giungere al santuario dove è sepolta la tomba di Giacomo il Maggiore, il cammino è oggi diventato un viaggio di culto, accogliendo ogni anno più di trecentomila persone di tutte le età e da ogni parte del mondo.
Chi lo intraprende, lo fa per i motivi più diversi: una sfida personale, una ricerca spirituale, per esorcizzare il dolore di una perdita o per semplice spirito di avventura. Tutti quelli che lo hanno percorso sono però d’accordo su una cosa: è un’esperienza che ti cambia la vita.
Tra questi c’è Monia Celi, aquilana doc con la passione per i viaggi, che la scorsa estate ha percorso il cammino.
Quella di Monia è una storia di coraggio e grande forza di volontà: dopo aver avuto seri problemi di salute, ha deciso di partire in pellegrinaggio, per scoprire e riscoprirsi.
“È stato il cammino che mi ha chiamato a sé” racconta a Virtù Quotidiane. “Era da tempo che volevo fare quest’esperienza. Ne sono sempre rimasta affascinata, e dopo i problemi di salute che ho avuto e con i quali ancora convivo, ho sentito che quello era il momento giusto”.
Ad accompagnarla il figlio Mikhael, sedici anni, “un ragazzo pieno di vita e un ottimo compagno di viaggio”.
I due sono partiti da León, cittadina spagnola della regione di Castiglia, seguendo la via francese, uno dei diversi percorsi che è possibile percorrere per arrivare a Santiago.
Trecentoquarantadue chilometri percorsi in nove giorni, tra fatica, gioia, lacrime e piacevoli conoscenze.
“Abbiamo conosciuto persone da tutto il mondo, ognuno speciale e unico a modo suo”, racconta Monia. “Venire qui ti apre un mondo, riesci a cogliere il vero significato delle cose, e a capire quali sono quelle veramente importanti”.
Le difficoltà non sono certo mancate. “Camminare tutto il giorno sotto il sole, sull’asfalto, con il peso dello zaino che ti spacca la schiena, e dover percorrere chilometri per raggiungere il paese più vicino, dove dormire e rifocillarsi. I dolori del cammino non risparmiano nessuno, ma è attraverso la fatica che riesci a superare i tuoi limiti e raggiungere i tuoi obiettivi. L’importante non è la meta, ma lo sforzo che fai per raggiungerla”.
Monia ha documentato passo passo sul suo profilo Facebook tutto il cammino sino a Santiago, ricevendo il sostegno di amici e conoscenti, e suscitando la curiosità dei più.
“Ho voluto condividere la mia esperienza non per mettermi in mostra, ma per trasmettere quello che ho imparato qui. Al mio ritorno ho trovato tanti visi accigliati, tante persone arrabbiate, pochi veri sorrisi. Lì invece i problemi sono uguali per tutti, che tu sia ricco o povero, colto o analfabeta. Che tu sia ricco o povero, colto o analfabeta, lì avevamo tutti gli stessi problemi. Il cammino mette tutti sullo stesso piano, nessuno è più di nessuno, ed è insieme agli altri che riesci ad andare oltre i tuoi limiti”.
Monia e Mikhael sono ora in viaggio per il loro secondo cammino di Santiago. Stavolta partiranno da Lisbona seguendo il cammino portoghese, un percorso ancor più lungo del precedente, con la stessa voglia di superare i propri limiti. Perché, come scriveva Paulo Coelho, “Santiago non è la fine del cammino, ma soltanto l’inizio”. Alessandro De Matteis
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