Cantine e vini 14 Mag 2025 21:35

La Lagrima di Tollo, l’antico vitigno scomparso nell’800 nei sonetti di Frate Bernardo

La Lagrima di Tollo, l’antico vitigno scomparso nell’800 nei sonetti di Frate Bernardo
Bruno Evangelista e Roberto Tomassetti

PESCARA – “Il vivace rubino di Tollo”. Così Frate Bernardo Maria Valera raccontava nei suoi sonetti della Lagrima di Tollo, il vitigno a bacca nera anticamente coltivato nel piccolo centro del chietino e di cui si sono perse improvvisamente le tracce. Ed è attraverso le sue poesie, che più di tre secoli fa già veniva fuori la vocazione vitivinicola di Tollo, “piccola terra nell’Abruzzo Citeriore non molto lontana dal Mare Adriatico e celebre pel suo vino”, ben salda e conservata ancora oggi.

La storia del frate, nato a Giuliano Teatino, poeta e accademico è al centro del libro Fra Bernardo Maria Valera: dei Cappuccini il Divin Poeta scritto da Roberto Tomassetti, presentato ieri in un evento a Pescara, organizzato da Associazione Città del Vino, Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, Assoenologi Abruzzo e Molise e Comune di Tollo.

L’antica distilleria ha accolto appassionati, enologi e produttori attirati da un’opera che dimostra le antiche radici su cui l’Abruzzo vinicolo affonda.

Fra’ Bernardo (1711 – 1784) scrisse diverse liriche nelle quali decantava – con appassionate poesie – la realtà enologica delle terre d’Abruzzo esaltando i migliori vini e le migliori realtà produttive dell’epoca: al vino di Tollo e in particolare, alla “Lagrima di Tollo”, dedicò poesie e sonetti nei quali attribuiva alla tradizione enologica della realtà abruzzese, un ruolo di primissimo piano non inferiore a quella di nessun’altra realtà all’epoca conosciuta.

In questo modo, Frate Bernardo divenne cantore dei pregiati vini abruzzesi mostrando al mondo letterario e non solo, la ricchezza di una terra naturalmente vocata da secoli, alla produzione enologica e la forza di una tradizione che univa alla realtà viti – vinicola un sapere antico fatto di profonde conoscenze.

“La tradizione non è acqua, ma è una cosa molto importante”, ha sottolineato Bruno Evangelista, moderatore dell’incontro a cui hanno partecipato l’autore, Angelo Radica, presidente delle Città del Vino, Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Vini d’Abruzzo, Gianni Pasquale, presidente Assoenologi Abruzzo, Nicola Di Ciano, enologo e agronomo e Nicola Ranieri, docente di Storia e Filosofia.

“A Tollo venne fondata la prima cantina sociale d’Abruzzo, la più grande ancora oggi. Qui c’è la seconda Docg della regione e l’unico enomuseo esistente nel territorio abruzzese”.

“Della Lagrima di Tollo si sono perse le tracce nel 1800 e questo libro rappresenta un’ulteriore conferma della sua esistenza”, ha sottolineato Radica, in qualità anche di sindaco di Tollo. “Un’opera come quella di Tomassetti serve a narrare ancora meglio l’Abruzzo del vino, perché oggi gli enoturisti vogliono sì degustare, ma anche e soprattutto scoprire cosa c’è dietro un territorio, una cantina e un vino”.

E dietro l’Abruzzo c’è una storia antica e radicata, fondata su testimonianze concrete che vanno molto indietro nel tempo.

“L’Abruzzo è sempre stato visto come un territorio di serie B in termini enologici”, ha detto Alessandro Nicodemi, “invece abbiamo tradizioni molto radicate nel passato. Le radici sono le affermazioni del presente e quindi bisogna puntare su quelle per migliorare il racconto che dobbiamo fare dei nostri vini”.


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