Sicilia en Primeur 2025: il vino sintesi di cultura, identità e futuro. Crescono export dei bianchi, enoturismo e sostenibilità
MODICA – Per cinque giorni Modica, perla barocca del ragusano, è diventata il centro del vino siciliano. La città ha ospitato Sicilia en Primeur 2025, l’evento annuale firmato Assovini Sicilia. Una manifestazione che non si è limitata a promuovere le eccellenze enologiche dell’isola, ma ha acceso i riflettori su un settore che oggi incarna cultura, sostenibilità e visione.
Cento giornalisti provenienti da tutto il mondo hanno preso parte a press tour ed eventi, attraversando l’isola lungo undici itinerari – dall’Etna a Pantelleria, da Menfi a Vittoria, fino a Marsala e le Eolie – per scoprire, attraverso ogni calice, un paesaggio, un lavoro, una storia.
Vari i punti di interesse emersi. “LaSicilia del vino sta bene – ha affermato Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera – soprattutto quella che lavora sulla strada della valorizzazione dei bianchi, perché sempre più in linea con un bere moderno e contemporaneo”.
Un’osservazione che trova riscontro nei dati: l’export dei bianchi Dop siciliani è cresciuto dell’8,9% nel 2024 rispetto all’anno precedente, confermando il crescente apprezzamento internazionale per una produzione che coniuga eleganza, freschezza e identità territoriale.
Stati Uniti, Germania e Regno Unito continuano a chiedere Sicilia. Perché nelle sue bottiglie non c’è solo qualità: c’è autenticità.
Accanto alla valorizzazione “bianchista”, i rossi sorprendono, mostrano meno muscoli e più eleganza, diventano capaci di far emergere le ancora poco esplorate potenzialità di vitigni come il Nero d’Avola. Mentre continuano l’apprezzamento e il grande fascino verso i vini dell’Etna.
Non solo degustazioni: Modica ha fatto da cornice al convegno “La cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro”, ospitato nel suggestivo Teatro Garibaldi e moderato dallo stesso Luciano Ferraro. L’incontro ha affrontato temi cruciali per il futuro del comparto: il valore culturale del vino, il consumo consapevole, il ruolo crescente dell’enoturismo e la sostenibilità come leva strategica.
Durante la manifestazione Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha illustrato i risultati di un’indagine realizzata nel 2024 dall’Università di Messina: su 101 aziende associate, 80 hanno risposto al sondaggio, restituendo l’immagine di un sistema produttivo ancora fortemente agricolo e familiare, ma sempre più orientato al futuro. Il 78% ha già integrato una nuova generazione under 40 nella gestione aziendale, segno tangibile di un cambio di passo e di una volontà diffusa di innovazione.
“La Sicilia ha sempre un grande fascino. Può essere la capitale del vino nel Mediterraneo”, ha detto il Master of Wine Andrea Lonardi. “Punti di forza sono la biodiversità, la riconoscibilità territoriale e la sicilianità ad ampio spettro. Non si commetta l’errore commesso per altri vini diventati troppo autoreferenziali. Bisogna legarsi alla cultura, alla bellezza, al paesaggio”.
Lo stesso Lonardi, durante il convegno al teatro Garibaldi di Modica, ha presentato il “Fattore S”, un manifesto in parole chiave – tutte con la S – che raccontano l’identità della Sicilia vitivinicola: da sogno a sostenibilità, da stile a scenario. Una riflessione strategica che rilancia la centralità della regione nel panorama enologico internazionale.
“È necessario trattenere i giovani, valorizzare i siti identitari oltre l’Etna, creare vini e narrazioni contemporanei, formare una nuova generazione di viticoltori per affrontare le sfide. Il vino siciliano può rimanere ancora simbolo culturale e sogno condiviso, se guidato da visione e responsabilità ma con preparazione, metodo e disciplina”.
Centrale anche il tema della sostenibilità emerso con forza dai dati presentati dalla presidente Cambria. Il 76% delle aziende Assovini è già in possesso di una certificazione biologica, mentre oltre la metà (56,5%) ha investito anche in certificazioni ambientali. L’84,8% ha inoltre attivato servizi enoturistici, integrando vino, arte, musica, archeologia e benessere in un’offerta esperienziale che parla a un pubblico sempre più attento e coinvolto.
Tra le voci protagoniste anche la Next Generation dell’associazione: imprenditori under 40, spesso formatisi tra università estere e aziende internazionali, oggi di ritorno in Sicilia con competenze nuove e uno sguardo aperto al mondo. Il loro impegno è chiaro: innovare senza perdere il legame con la terra.
Ai microfoni di Virtù Quotidiane, le voci di alcuni di loro: Costante Planeta, Enrica Spadafora e Serena Costanzo.
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