LE “PADELLA STORY” DI ANDY LUOTTO, “MA NON CHIAMATEMI CHEF…” – VIDEO

SAN PIO DELLE CAMERE – Non tutti sanno che Andy Luotto la sua “Padella story” ce l’ha impressa sul corpo: una cinquantina di tatuaggi di cose da mangiare, ortaggi, frutta, pesci, spaghetti, rigorosamente al pomodoro, come il suo piatto preferito, semplice, essenziale, tradizionale, soprattutto perché “cucinare in Italia è facile, ci sono le stagioni ad indicarci cosa portare sulla tavola”.
L’eclettico cuoco statunitense naturalizzato italiano, attore, cantante, conduttore televisivo, autore del libro Padella Story, le mie cucine ha aperto l’appuntamento Santi Libri Gourmet in occasione dell’evento dedicato allo zafferano Dop dell’Aquila “Raccogli, conosci e degusta”, che si è svolto a San Pio delle Camere (L’Aquila) lo scorso fine settimana.
Scoperto da Renzo Arbore negli anni Settanta, Andy Luotto, pseudonimo di André Paul Luotto, è da anni alla ribalta del mondo enogastronomico italiano. “Ma non chiamatemi chef!”, ironizza a Virtù Quotidiane, “io sono un cuoco e vorrei capire che fine hanno fatto i cuochi, adesso sono tutti chef…”.
“La mia follia nasce dalla scarpetta”, dice ricordando la governante che l’ha iniziato al mondo della cucina e alla quale ha dedicato il suo primo libro, Faccia da chef, e sulla spezia rossa regina dell’Altipiano di Navelli, rivela: “L’anno prossimo sarò di nuovo qui per farvi assaggiare una ricetta speciale a base di zafferano”. Ancora top secret naturalmente.
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