Cronaca 18 Ott 2018 19:50

CIVITARETENGA, SI INNAMORANO SUI CAMPI DI ZAFFERANO E INIZIANO A COLTIVARE L’ORO ROSSO

CIVITARETENGA, SI INNAMORANO SUI CAMPI DI ZAFFERANO E INIZIANO A COLTIVARE L’ORO ROSSO

NAVELLI – Un amore sbocciato sotto i fiori di zafferano, simbolo di salute, ricchezza e prosperità, così come narrano le credenze popolari di un tempo maturate sui solchi di bulbi dell’altipiano di Navelli (L’Aquila), culla a marchio Dop dell’oro rosso “migliore del mondo” con tanto di certificazione ufficiale del 1987.

La storia d’amore di Gianluca Nicolini e Francesca Di Federico, trentenni della provincia di Chieti, di Orsogna lui e di Bucchianico lei, nasce un anno fa proprio sui campi coltivati a zafferano di Civitaretenga, il paese in provincia dell’Aquila che domina la piana, con lo sguardo rivolto a San Pio delle Camere da un lato e a Caporciano dall’altro.

Gli inconfondibili petali color lilla con i preziosi stigmi color rosso passione, sono oggi molto più di un ricordo romantico per la giovane coppia. Sugli stessi campi dove si sono conosciuti, infatti, Gianluca e Francesca sono coltivatori diretti di zafferano, complici la voglia di sperimentare nuove esperienze, l’interesse comune verso il Crocus sativus e la collaborazione della comunità locale.

Galeotta fu, sotto tutti i profili, l’iniziativa di trekking-lab “Solchi e Sentieri”, ideata per promuovere e scoprire i borghi dello zafferano, assaporare l’arte e la storia del territorio e soprattutto “sporcarsi” le mani con i bulbi della preziosa spezia.

Civitaretenga è il paese che ha dato i natali al fondatore della prima cooperativa di produttori, il compianto Silvio Sarra, molto conosciuto anche per aver “lanciato” lo zafferano dell’Aquila nel corso del popolare programma televisivo Portobello di Enzo Tortora: la “famosa” cooperativa Altopiano di Navelli è stata determinante nel percorso della giovane coppia.

Gianluca non è nuovo al mondo agricolo: già perito agrario, il giovane di Orsogna è impiegato in un’azienda che produce fertilizzanti e si occupa di sperimentazione agronomica, ricerca e sviluppo, mentre Francesca lavora in un’azienda farmaceutica con sede ad Alanno (Chieti).

La coppia, in questo periodo di raccolta, viaggia tutti i giorni per raggiungere i campi, raccogliere e poi sfiorare, un lavoro molto faticoso ma soprattutto una passione che potrebbe diventare presto qualcosa di più importante, un’azienda agricola di produzione dello zafferano ad esempio.

“Mi sono avvicinato allo zafferano leggendo tanti libri, senza esperienze vicine e dopo aver acquistato i primi bulbi, ho poi provato a coltivarlo nell’orto di famiglia. Ho reimpiantato i bulbi di anno in anno fino a raggiungere la modesta quantità di sei chili”, racconta soddisfatto Gianluca a Virtù Quotidiane, dopo una giornata intensa, cominciata con il suono della sveglia alle cinque, quando fuori è ancora notte, per andare sui campi a raccogliere i fiori.

Com’è noto, i fiori di Crocus sbocciano in tutta la loro essenza solo di buon mattino per poi richiudersi sotto i primi raggi di sole.

Sui sentieri di Civitaretenga Gianluca, oltre alla sua futura fidanzata, conosce anche Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio di tutela dello zafferano Dop dell’Aquila e Valentino Di Marzio, presidente della Cooperativa Altopiano di Navelli.

Un incontro che si rivela subito fruttuoso, perché “è grazie alla disponibilità dei terreni di Valentino che comincia la nostra avventura a Civitaretenga – rivela il giovane – Coltiviamo lo zafferano su un appezzamento di circa cento metri quadri per circa un quintale di bulbi acquistati”.

“Ci spostiamo quotidianamente, sveglia prestissimo tutte le mattine e arrivo sui campi alle sette, dopo la raccolta si va a sfiorare nella casa della famiglia Di Marzio che ci ospita amorevolmente. In paese è tutto un fermento – dice ancora Gianluca – c’è grande collaborazione, chi finisce prima di sfiorare il suo raccolto corre in aiuto di chi ancora non termina il lavoro. Non si è mai soli”.

Un’arte certosina, meticolosa, delicata, quella di separare i petali dai pistilli, l’anima del fiore, la parte più preziosa dello zafferano, i fili rossi che vanno messi ad essiccare con cura prima di essere utilizzati.

“Lo zafferano ha segnato il nostro primo appuntamento – ricorda Francesca ridendo – È molto faticoso viaggiare tutti i giorni, il lavoro è molto impegnativo ma la comunità locale ci ha accolti e supportati, una vicinanza senza la quale non ce l’avremmo forse fatta, da soli, a portare avanti il nostro sogno”.

E chissà se un giorno, sotto il segno dell’amore e soprattutto dello zafferano, la coppia deciderà di trasferirsi definitivamente a Civitaretenga, per rinvigorire un’attività che nei secoli ha rappresentato forse la più grande ricchezza di tutto il territorio aquilano.


Sostieni Virtù Quotidiane

Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.