SAN DEMETRIO NE’ VESTINI – Alle porte del suggestivo borgo di Stiffe, frazione di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila), dal quale si gode una visuale privilegiata sulla catena del Gran Sasso d’Italia e anche dei dolcissimi tramonti che scivolano sulla Valle dell’Aterno, la trattoria “Chicchirichì” allieta la sosta di avventori curiosi di tipicità e semplicità.
Il bar-ristorante è guidato con amore e familiarità da Emidio e Gianna Scarsella, simpatica coppia nella vita e nel lavoro.
L’espressione “casa e bottega”, nel loro caso, non è soltanto metaforica: Emidio e Gianna vivono nella villetta affacciata sul cortile del piccolo ristorante, pescano e raccolgono con le loro mani tutto quello che viene offerto a tavola.
La loro gastronomia riflette e rilancia tutte le specialità del territorio, dall’oro nero, ovvero il tartufo, fino ai pesci di fiume, come trote e gamberi, preparati in diverse golose varianti.
Prima di addentrarsi nel “percorso” gastronomico, Gianna premette che nella sua cucina sono “vietate” salse o composte miste al tartufo, perché ama ancora grattugiare il pregiato tubero sul pane o sulle pappardelle. Solo così, nella versione più autentica e pura, il tartufo può essere apprezzato e valorizzato.
Presto detto.
Gli ospiti sono deliziati da un piccolo antipasto: bruschetta di pane casereccio, filo d’olio e scaglie grattugiate di tartufo estivo. Fanno poi il loro ingresso a tavola la chitarra al sugo rosso di gamberi e la classica bianca al tartufo.
Tra le opzioni per le seconde portate, la grigliata mista di carne (un altro classico abruzzese) e la trota al cartoccio, tenera e sugosa. La cena è piacevolmente accompagnata dai vini della cantina Pietrantonj, di Vittorito (L’Aquila).
Anche il momento conclusivo, dedicato al dessert, è ispirato dalla tradizione, con le croccanti ferratelle e il liquore di genziana, rigorosamente prodotto a Fossa (L’Aquila). Alla fine del pasto, la signora Gianna ci saluta col sorriso, sottolineando che lei è originaria di L’Aquila, di Sant’Elia per la precisione.
La distanza tra i rumori della città e i suoni della natura, il vento e l’acqua, non si può accorciare o ridurre a pochi chilometri di strada. È questione di sensazioni. (a.c.)