Dal disastro ambientale alla rinascita attraverso l’enogastronomia, Bussi con Enotirino vuole scrivere una nuova pagina
BUSSI SUL TIRINO – Bussi sul Tirino, per oltre mezzo secolo sinonimo di industria, croce e delizia della Val Pescara, cerca oggi nuova vocazione grazie alle bellezze paesaggistiche, agli itinerari che qui si compiono in bici o in canoa, e all’enogastronomia come nel caso di Enotirino, che al castello Cantelmo per la seconda edizione ha ospitato quasi cento cantine di tutto l’Abruzzo.
In questo comune all’inizio degli anni Duemila è stata scoperta quella che è stata definita la discarica dei veleni più grande d’Europa, eredità dell’industria chimica Montedison che ha rappresentato a lungo un importante presidio economico e occupazionale ma con risvolti ambientali che si sono rivelati di un impatto dirompente.
Oggi la complessa opera di bonifica è avviata e l’inquinamento sotto controllo, così un gruppo di giovani, tra cui alcuni imprenditori e operatori locali della ristorazione e dell’accoglienza, sta scommettendo su un evento che pone il paese al centro di una nuova narrazione, spostando i riflettori sulle aree interne che si fanno portavoce di un nuovo messaggio: “Vogliamo portare le persone a scoprire un territorio fuori dai circuiti più frequentati invertendo la rotta dalla costa all’entroterra, che ha forti limiti anche infrastrutturali ma tanto di bello da scoprire”, dice Luca Di Carlo, presidente dell’associazione Enotirino Ets che organizza la manifestazione.
Bussi peraltro, è al centro di quello che Giorgio D’Orazio, giornalista e co-organizzatore, definisce “un link storico”: è quello tra il vino e la valle del Tirino. “Culla del Montepulciano, luogo identitario del Cerasuolo autentico, patria d’elezione del Pecorino, terra per ottimi Trebbiano. Quattro secoli fa, la viticoltura del Tirino ha dato lo spunto ad altre zone d’Abruzzo per scrivere pagine importanti della tradizione enoica della regione. Oggi un percorso ideale di degustazione, dall’interno alla costa, dalla montagna al mare, vuole raccontare la memoria del territorio in chiave vitivinicola”.
Un evento del vino come tanti? Secondo D’Orazio “non si può parlare di vino in maniera slegata rispetto al territorio, il racconto deve partire dalle zone di produzione per poi arrivare al vino. Perciò l’evento è organizzato con un percorso tematico, abbiamo diversi areali che cerchiamo di mettere in luce con i rispettivi produttori”.
E infatti sono state individuate 6 grandi aree tematiche (Colline Pescaresi, Colline Teramane, Colline Teatine, Casauria e Terre Aquilane con le Valli del Tirino, Peligna e dell’Aterno) all’interno delle quali sono state presenti specifiche zone di produzione o aree di menzione vinicola, fra tante cantine storiche e novità.
“Il fiume Tirino possiamo dire che è ormai un brand ma manca qualcosa che permette alle persone non solo di arrivare ma anche di restare, e un evento come questo ha proprio quell’obiettivo”, riflette Marco Giuliani, tra gli organizzatori, titolare di Barrett Cafe’ & Restaurant. “Enotirino vuole essere il volano di una nuova rinascita, la fabbrica è stata una nota dolente per tanti anni ma adesso l’approccio è diverso tanto è vero che le aziende presenti sostengono la manifestazione perché sanno quanto è importante il bilancio sociale e che devono restituire qualcosa al territorio”.
Le sale del Castello di Bussi, completamente restaurato e valorizzato, ma anche gli spazi degli adiacenti Palazzo Franceschelli e Palazzo Fiorani, in piazza Tirino, sulla sommità del paese affacciato sulla vallata del fiume Tirino, e poi nella suggestiva Via Dietro Corte, proprio dietro gli storici edifici che ospitano i banchi d’assaggio. Enotirino si è sviluppato in modo diffuso nel cuore antico di Bussi, troppo spesso considerato solo come un luogo di transito ed evocato per l’uscita dell’autostrada che collega Roma con l’Abruzzo.
Il wine festival durante un’intera giornata ha unito degustazioni, masterclass, appuntamenti culturali, esposizioni, musica live e dj set, enoteca temporary, stand di tipicità, street food di qualità.
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