Genobile: dalla fine dell’800 la tradizione di una porchetta che guarda ancora lontano

TORREVECCHIA TEATINA – Porchetta, sinonimo di festa in Abruzzo, ma anche di tradizione. Un ricco buffet la contempla quasi sempre e, quando manca, l’assenza si fa sentire perché non esistono alternative valide in grado di sostituirla. A fette o nel panino, se si mangia calda e con la crosta è una vera goduria. L’odore che emana in strada, quando viene proposta a bordo di furgoncini, è troppo invitante.
Nella foto di copertina, scelta per raccontare una storia di famiglia, c’è Nicola Genobile dietro al suo mezzo a quattro ruote. Nel 1983 eredita una tradizione culinaria, divenuta negli anni una grande impresa. La scritta “calda” posta sul finestrino è un invito rivolto ai clienti, che cadono inevitabilmente in tentazione. Quante volte, nei paesi dell’entroterra abruzzese, i furgoncini della porchetta hanno arricchito giornate apparentemente monotone.
“Le lunghe file davanti al nostro quando portavo con me mio figlio Domenico, dimostravano il calore e l’affetto delle persone e la bontà del nostro prodotto”, dice Nicola. “Anche adesso, nei mercati o in altre occasioni, la coda è sempre lunga. Di strada, dal 1983 ad ora, ne abbiamo fatta tanta, ma l’abbraccio corale di chi adora il panino con la porchetta è sempre lo stesso e ci stimola a guardare sempre lontano”.
La storia di Genobile inizia alla fine dell’Ottocento, quando il bisnonno Domenico inizia a lavorare nel settore. Un punto di riferimento a Torrevecchia Teatina (Chieti), per la trasformazione delle carni suine. La porchetta calda è automaticamente associata al cognome Genobile. Nicola riesca a far crescere questo marchio, senza dimenticare le origini dell’antica ricetta. Sale, pepe, rosmarino, aglio, alloro, un pizzico di noce moscata e chiodi di garofano per il condimento di una carne, allevata a Casoli (Chieti). “Il segreto sta nella cottura a mattoni”, spiega Nicola. Sei forni progettati proprio dall’imprenditore.
“Quando è morto mio padre, mi sono inventato qualcosa di diverso. Non volevo un forno in acciaio e così ho pensato di creare questo”, dice, mentre ci mostra l’attrezzo a Torrevecchia Teatina. “Un forno artigianale ricoperto di mattoni tradizionali. La fiamma sta all’esterno, alimentata dalla legna o dal gas. A cucinare la porchetta, però, è proprio il mattone. La temperatura rimane sempre costante e la carne inizia subito a sgrassare. Con l’acciaio, invece, si crea maggiore umidità e la porchetta sembra quasi lessa. Il mattone, invece, assorbe l’umidità e cucina per 7-8 ore circa. Una cottura favolosa”.
Diversi i record raggiunti, negli anni. Nel 2010 è stato stabilito il record mondiale, con la porchetta lunga più di 31 metri.
Nella bottega di Torrevecchia Teatina, però, è possibile acquistare anche carni fresche, salumeria e altri prodotti nostrani. Il sabato mattina è un via vai continuo, tra clienti più affezionati che vivono nei paraggi e persone provenienti da Chieti, Pescara e altre località abruzzesi. In pieno Covid è stato aperto anche un punto vendita, a Pescara Colli, vicino alla Chiesa della Madonna dei Sette Dolori. Tuttavia, la tradizione mobile continua, grazie ai tre furgoni a disposizione di Genobile, sempre presente nei mercati rionali.
Negli ultimi anni, accanto a Nicola, lavorano anche i tre figli Arianna, Domenico e Serena, che occupano ruoli diversi all’interno dell’azienda. L’ingresso della nuova generazione ha consentito di fare un altro grande passo nel settore catering, gestito da Domenico. In particolare, è stato creato il marchio Bongé, che offre servizi a domicilio per cerimonie, convegni e grandi eventi. Vi sono due chef fissi: Mario Ferrara e Luca D’Anniballe, affiancati da diversi collaboratori. Si può scegliere sia il menu di carne che di pesce. La porchetta, in entrambi casi, non manca mai. Da tre anni la famiglia Genobile gestisce Villa Tamerici, location sul mare, al confine tra Ortona e Francavilla al Mare.
“È bellissimo osservare i miei figli e notare la loro passione e la voglia di migliorare sempre di più”, dice Nicola. “Sono puntigliosi, tengono molto all’azienda e hanno idee innovative, da affiancare alla tradizione che contraddistingue la nostra azienda”. Poi aggiunge: “Non sono ancora stanco. Spesso preparo proprio io gli ingredienti per la porchetta. Accanto a me, oltre a mia moglie e ai miei figli, uno splendido staff composto da 23 dipendenti”.
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