IL LAGO DI CAPODACQUA “REGALATO” AI PRIVATI, IL COSPA CONTRO IL CONSORZIO DI BONIFICA

CAPESTRANO – “Strano ma vero, il Consorzio di Bonifica Aterno-Sagittario con una convenzione cede il lago di Capodacqua dove sorge il fiume Tirino al Comune di Capestrano e l’amministrazione a sua volta con atto deliberativo del 26/02/20 affida per pochi spiccioli alla Calipso l’intera superficie per attività sportive e turismo”.
Lo denuncia il Comitato spontaneo degli allevatori Cospa, di cui è portavoce Dino Rossi.
“Stiamo parlando di una opera realizzata con espropri, per la bonifica dei terreni dell’alta valle del Trino realizzata negli anni ’70 con l’impegno del barone di Ofena don Luigi Cataldi Madonna sindaco di Ofena. I consorziati si sono visti usurpato da sotto al naso questa occasione senza che nessuno fosse avvisato di questa iniziativa dalla amministrazione consortile con allora a capo Ernesto Zuffada“.
“Nessuno ci ha avvisato”, accusa Dino Rossi, “nemmeno le associazioni agricole, i consiglieri eletti nell’ambito consortile, né il sindaco di Capestrano visto che si è precipitato ad assegnarlo ad una associazione immaginaria, senza una gara d’appalto e nemmeno si è preoccupato di avvisare le imprese agricole del comprensorio, le più titolate ad avviare una riqualificazione del lago di Capodacqua, ma gli premeva la nuova tornata elettorale”.
“Il Consorzio invece di darla in gestione per incassare qualche contributo al fine di abbassare le rate della bonifica, con la convenzione ha perso anche l’onere pagato dalla società Atlantide – continua il portavoce del Cospa – . Intanto noi consorziati paghiamo salato la tassa sulla bonifica applicata illegalmente, visto la sentenza della corte costituzionale”.
“Intanto sono stati chiesti i documenti al Consorzio e per verificare tutti i passaggi, ma anche se sono scaduti i trenta giorni previsti dalla legge, il commissario ha preferito fuggire senza fornire la documentazione. Si spera che il prossimo commissario che verrà nominato dall’assessore Emanuele Imprudente, si impegni alla revoca di questa scellerata convenzione con il Comune di Capestrano e l’amministrazione Zuffada, che non porta giovamento ai consorziati della valle del Tirino”, conclude Dino Rossi.
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