Cronaca 17 Feb 2022 14:11

L’AQUILA, DENTRO A PALAZZO FARINOSI-BRANCONI DURANTE IL RESTAURO

L’AQUILA, DENTRO A PALAZZO FARINOSI-BRANCONI DURANTE IL RESTAURO

L’AQUILA – Un altro importante tassello per il recupero dei beni culturali della città è quello che vede protagonista la collaborazione tra la Scuola di restauro dell’Accademia delle belle arti dell’Aquila e le imprese impegnate nel recupero di Palazzo Farinosi-Branconi.

I ragazzi dell’istituto parteciperanno attivamente ai lavori del cantiere con operazioni di restauro sugli affreschi decorativi del prestigioso edificio rinascimentale di Piazza San Silvestro, prima del 2009 sede della presidenza della Giunta regionale, di proprietà della Bper, grazie all’attivazione di tirocini di formazione ed orientamento, curriculari e post-diploma.

Un accordo che ha dato l’opportunità di presentare il restauro interno di uno dei palazzi artisticamente più importanti della città, affidato all’Associazione temporanea di imprese Cmb di Carpi e Barattelli Srl, alla presenza del presidente dell’Accademia di Belle Arti Rinaldo Tordera, la direttrice Maria D’Alesio, Giuseppe Marco Litta responsabile area centro-est di Bper Banca Abruzzo, Marche e Molise, il responsabile Usra (Ufficio speciale ricostruzione L’Aquila) Salvatore Giuseppe Duilio Provenzano, l’imprenditore Ettore Barattelli, l’assessore comunale al turismo Fabrizia Aquilio in rappresentanza del sindaco e la soprintendente per i beni archeologici, belle arti e paesaggio per le provincie di L’Aquila e Teramo Cristina Collettini.

“Questa sinergia consentirà ai giovani di formarsi, dando vita a maestranze che al giorno d’oggi sono più uniche che rare, con l’utilizzo di una complessa tecnica di composizione degli affreschi che faròà scuola nel settore” ha sottolineato Barattelli. “Un sinergia che produce un valore aggiunto, palazzi come questo che vengono restituiti alla città creano un volano importante per il turismo”.

Dello stesso avviso la soprintendente Collettini, che si è soffermata sull’importanza del recupero dei beni architettonici come fonte di rivitalizzazione dello spazio pubblico e sociale: “Seguiamo con molta attenzione questo cantiere, nel quale ho trovato grande attenzione ed una progettualità molto accorta. Nella fase operativa condivideremo le scelte confrontandoci direttamente con le maestranze, ma una volta terminata la ricostruzione, abbiamo il dovere di rivitalizzare questi posti, riportando qui le attività. Dopo il costruito, bisogna lavorare sul pieno, affidandoci a chi in questo mette da una vita amore ed impegno”.

LA STORIA

Palazzo Farinosi Branconi già Palazzo Branconio è stata la residenza di una delle più potenti famiglie aquilane dalla metà del XVII secolo, quando uno dei più importanti esponenti della casata, l’Abate Girolamo Branconio, acquistò e fece sistemare in forma palazziale una serie di piccoli fabbricati che si trovavano nel sito dove ancor oggi sorge l’edificio.

Nel 1639 il Palazzo divenne la residenza ufficiale della famiglia Branconio. Nel 1874 un Regio Decreto ne cambiò la denominazione in Palazzo Farinosi Branconi. A partire dal XIX secolo, l’edificio fu utilizzato dapprima come caserma quindi come scuola, finché, nella seconda metà del XX secolo, Giulio Farinosi Branconi lo cedette alla Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila, di cui era socio.

Fu proprio l’ente bancario a promuoverne il restauro negli anni novanta del secolo scorso; nei primi anni del duemila e per un breve periodo, il palazzo fu sede della Presidenza della Giunta regionale d’Abruzzo.

L’edificio è stato gravemente danneggiato dal sisma del 2009 soprattutto nei suoi splendidi apparati decorativi: gli stucchi, le decorazioni degli ambienti, i soffitti lignei e soprattutto i cicli di affreschi della Sala dei Putti, della Sala di Saul e Davide e quelli della Sala di San Clemente. Quest’ultima è un vero e proprio capolavoro della pittura sacra in Abruzzo, che prima del terremoto si presentava completamente affrescata con un ciclo che decorava tutte le pareti e che rappresentava uno dei pochissimi apparati completi presenti nel capoluogo abruzzese.

Le pitture sono dedicate alla figura di San Clemente, con esplicito riferimento all’abbazia di San Clemente a Casauria che era uno dei numerosi feudi abruzzesi controllati dalla famiglia.

LE FOTO


Sostieni Virtù Quotidiane

Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.



?>