L’UNIVERSITÀ DEL GUSTO DI POLLENZO SULLE TERRE DEL TIRINO ALLA SCOPERTA DEL GRANO SOLINA

CAPESTRANO – Gli studenti dell’Università del Gusto, l’ateneo fondato da Slow Food nel cuneese, in viaggio “didattico” sulle terre del Tirino, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nella valle solcata dal fiume che sfocia nel lago artificiale di Capodacqua, definito la piccola Atlantide d’Abruzzo. Un itinerario alla scoperta dei luoghi e dei prodotti, dalla coltivazione alla trasformazione, fino alla tavola.
Il Cicerone degli studenti, alcuni di nazionalità straniera, è stato Alfonso D’Alfonso, titolare dell’azienda agricola Terre del Tirino e del ristorante Terra di Solina, legato sin dall’infanzia alla terra vestina. I due mulini oggi sommersi dall’acqua cristallina dell’invaso, che una volta macinavano il grano Solina, sono infatti della famiglia D’Alfonso.
“Un’esperienza che ha lo scopo di aggiungere alla formazione teorica l’esperienza e la ricerca dirette sul campo – racconta a Virtù Quotidiane Silvia Bigarella dell’ufficio tutor dell’Università si Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) – . Durante i viaggi didattici che organizziamo incontriamo le persone che rappresentano la cultura e le tradizioni del territorio per approfondirne la realtà gastronomica e culturale”.
L’incontro tra gli studenti e il titolare di Terra di Solina è avvenuto grazie al suggerimento del presidente regionale di Slow Food, Eliodoro D’Orazio. È infatti proprio sotto l’egida del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, che nel 2003 venne costituito il comitato per l’Università, primo importante passo verso la costituzione dell’ateneo. Durante ogni anno accademico l’Università organizza a beneficio degli studenti stage e viaggi didattici presso piccoli produttori, contadini, pastori, pescatori, “comunità del cibo” gestite da Slow Food nell’ambito del progetto Terra Madre e diversi operatori del settore enogastronomico, in Italia e nel mondo.
“Avere un riscontro dalla parte teorica a quella pratica per noi studenti è molto importante”, afferma Federico Montanari, studente modenese, iscritto al primo anno di Scienze Gastronomiche e alla sua prima volta in Abruzzo. “È motivante entrare in contatto con piccole e grandi realtà di una parte d’Italia altrimenti sconosciuta, conoscerne le difficoltà ed i successi, il lavoro. Passare dalla micro-biologia dei libri alla discussione sul campo dei polifenoli assaggiando l’olio è un momento di grande crescita”.
“Abbiamo scelto di visitare i campi di lenticchie e di grano Solina, un cereale antico che i ragazzi hanno avuto modo di assaporare durante il pranzo a Terra di Solina” ha detto D’Alfonso. “Inoltre, siamo stati nella tartufaia per una dimostrazione diretta delle interazioni tra il nostro cane lagotto, l’uomo e la ricerca del tartufo. Nell’uliveto invece abbiamo affrontato i cicli della produzione fino alla tavola, dal tema delle potature, alla sistemazione del suolo, la lavorazione delle olive in frantoio per ottenere un olio di eccellenza”.
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