“MO’ SCÌ”, IL FOOD TRUCK DI GIACOMO BUFFOLINO PER ACCENDERE CASTELVECCHIO CALVISIO

CASTELVECCHIO CALVISIO – Una piccola roulotte dove poter assaggiare le prelibatezze del territorio. Un modo per valorizzare l’incantevole borgo, rianimandolo attraverso i sapori ed eventi.
Parte così “Mo’ Scì”, l’avventura gastronomica e itinerante di Giacomo Buffolino, 31 anni direttore di sala e sommelier di Castelvecchio Calvisio (L’Aquila). Classe 1989, da sei anni nel ristorante Paneolio di Poggio Picenze, Giacomo, affiancato dalla sua compagna Camilla Aloisi, esperta di allestimenti floreali, ha deciso di mettere in piedi Rural Abruzzo, un progetto che vuole “valorizzare il borgo – racconta Buffolino a Virtù Quotidiane – attivando collaborazioni con il territorio per organizzare eventi”.
Dopo l’istituto alberghiero, Giacomo ha fatto diverse esperienze in giro, tra l’Italia e l’estero, ma il sogno nel cassetto era quello di tornare a casa un giorno e fare qualcosa per il suo piccolo paese.
L’esordio del suo progetto lo ha affidato a “Mo’ Scì – Fatto in Abruzzo”, una piccola roulotte trasformata in un food truck – anche grazie alla brillante serigrafia di JollyGraph dell’Aquila, che l’ha completamente personalizzata – che per tutta l’estate sarà ferma nella piazzetta di Castelvecchio Calvisio, pronta a muoversi per eventi, anche privati.
“Con questo chiosco voglio riportare l’attenzione sul borgo, dove la situazione della ricostruzione dopo il terremoto è ancora bloccata – dice ancora -. Sarà una cucina del posto, attenta alle tradizioni, e partendo dalle materie prime della zona. I formaggi di Castelnuovo di San Pio delle Camere, il pane del forno di Castelvecchio, i salumi dell’Aquila”. Stesso discorso per i vini e le bevande, rigorosamente local. “Abbiamo inserito la gazzosa di Campli, per ritornare al vecchio vino e gazzosa. Vogliamo riportare la mente al passato, evitando le mode a tutti i costi”, chiarisce.
Mo’ Scì sarà operativo fin dalla mattina, con le colazioni. Cornetti tradizionali farciti sul momento con creme e marmellate di produzione propria, o ferratelle. Alle 10,30 il mitico Sdijuno, lo spuntino di metà mattina, vero e proprio rituale della tradizione contadina abruzzese. E poi via dal pranzo fino alla cena, con la semplicità e il gusto dei prodotti eccellenza d’Abruzzo. “Il menù cambierà molto – anticipa Buffolino –. Prepareremo cose diverse, giorno per giorno. La mia mission è di puntare i riflettori nel borgo di Castelvecchio”.
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