OSTERIA DI CAMPAGNA, A BELLANTE I SAPORI DI UNA VOLTA ALLA MASSERIA TATTONI

BELLANTE – Un progetto nato l’estate scorsa che doveva sbocciare ad ottobre, era tutto pronto, ma l’intrecciata situazione mondiale ha costretto i giovani imprenditori a rimanere nel limbo fino al 7 gennaio, quando hanno l’opportunità di aprire e da allora fanno il tutto esaurito ogni giorno.
Emozionati e felici di poter finalmente aprire (di nuovo) le porte della loro “casa”, dove propongono una cucina raffinata e genuina. Simone Schiavoni, cresciuto nella famosa pizzeria del papà, “I Caraibi” a Giulianova, e lo zio Paolo Nepa, noto per essere stato prima maître dello storico ristorante di pesce Beccaceci, poi Nova Vita Beach, L’Arca e Cavallino Rosso-Le Blanc della famiglia Adriani.
I due hanno le idee molto chiare: “Portare la genuinità della cucina casereccia di Nonna Giò” dice Simone a Virtù Quotidiane, utilizzando prodotti artigianali locali, dando vita così ad un format Km0, l’Osteria di Campagna, presso la splendida struttura della “Masseria Tattoni”, immersa tra le colline di Bellante (Teramo) con uno degli sfondi più belli della provincia di Teramo, i Monti Gemelli.
Dalla terra abruzzese alla tavola è il loro motto, grazie all’azienda agricola di famiglia, l’osteria rispetta la natura, utilizzando prodotti di stagione, dove non arrivano a produrre, si forniscono da aziende locali, sia per il fresco che per il trasformato, tutto 100% Abruzzo Km0.
Lo staff si completa con l’ingresso in squadra dei uno dei più promettenti chef in Italia, Angelo Monticelli, classe 1989, che, dopo diverse esperienze in resort a cinque stelle tra Svizzera e Sardegna, torna in Abruzzo con la sua cucina raffinata che strizza l’occhio alla tradizione: Angelo è segretario dell’Unione regionale Cuochi Abruzzesi.
Le materie prime della Masseria Tattoni sono abruzzesi, selezionate personalmente in giro per i piccoli produttori dalle porte del Parco nazionale vicino Sulmona, fino ad arrivare a Civitella del Tronto, passando per cantine, vigneti e frantoi in collina. Carni genuine allevate da produttori locali, per poi passare a salumi, formaggi, pasta e tanto altro, la cantina dei vini è per il 98% abruzzese, rimangono fuori solo un paio di vini a cui sono molto legati. Giancarlo Pierannunzi
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