PESCARA – Puntare sulla opinione pubblica per stimolare la riflessione tra le istituzioni. Con questo obiettivo oggi il mondo dei cuochi si è riunito a Pescara. All’Aurum, di fronte a un parterre di settore, composto esclusivamente da cuochi e chef, l’Unione regionale cuochi abruzzesi ha promosso “Professione cuoco: un lavoro usurante”.
Il convegno, svoltosi come purtroppo spesso accade nella più totale assenza di comunicazione, se si esclude una locandina che a fatica ha viaggiato sui social, ha visto l’intervento di chef di ristoranti stellati in Italia, ma anche in Francia.
“L’obiettivo di questo convegno – ha spiegato a Virtù Quotidiane Lorenzo Pace, presidente dell’unione cuochi abruzzesi – è di sensibilizzare le istituzioni affinché il lavoro del cuoco venga riconosciuto come lavoro usurante. Abbiamo dati scientifici che ci vengono dalle università e dai ricercatori del Cnr da dove si desume che stress e tante ore di lavoro causano importanti problematiche sul cuoco. Il ruolo del cuoco è riconosciuto a livello sociale. Bene, vogliamo che questo stesso riconoscimento avvenga anche a livello istituzionale, anche nei suoi aspetti negativi”.
Aspetti che sono stati ampiamente dimostrati dalla ricerca del Cnr cominciata 4 anni fa e pubblicata due anni fa, prima della pandemia e che ha coinvolto 710 cuochi in tutta Italia e di tutte le categorie.
“La ricerca promossa per la prima volta dalla Federazione Italiana Cuochi – ha illustrato Antonio Cerasa, neuroscienziato del Cnr – ha voluto studiare in maniera scientifica quale fosse il legame tra stress e le malattie presenti nei cuochi e quali fattori producessero l’aumento dello stress in questa professione. Dalle interviste effettuate abbiamo dimostrato in maniera scientifica che i fattori che producono malattie più frequenti nei cuochi, muscolo-scheletriche, della pressione sanguigna e gastro intestinali, sono causati dallo stress. Le variabili che fanno aumentare lo stress sono il numero delle ore di lavoro e gli anni trascorsi in cucina”.
La Federazione Italiana Cuochi ha presentato al governo la richiesta dell’inserimento della professione del cuoco tra i lavori usuranti, al fine di favorire l’accesso anticipato al trattamento pensionistico e al ministero del Lavoro anche di riconoscimento di un albo che attesti, tramite patentino, la figura professionale del cuoco.
Il convegno ha visto l’intervento a distanza di Martino Ruggieri, chef trentacinquenne del ristorante Pavillon Ledoyen, tre stelle Michelin a Parigi, che ha evidenziato come in Francia sia già serrato il dialogo tra chef e governo e che ogni cuoco d’oltralpe viene affiancato da psicologi e assistenti per gestire lo stress.
Da remoto connesso anche Davide Oldani, chef del ristorante due stelle D’O di Milano.
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