L’AQUILA – “Vista la situazione di continua incertezza e non dovuta al Covid, ma ad una gestione scellerata da parte di questo governo che ogni giorno cambia le regole, ogni giorno pensa cose diverse, ogni giorno rincorre la pandemia e vive solo di speranze e non di programmazione, perché non hanno nessuna idea di come uscire da questa situazione disastrosa, sia per la salute che per l’economia, e visto che quando ho deciso di intraprendere un’attività imprenditoriale ho dovuto valutare investimenti, rischi, tutte cose che però potevo controllare e rettificare quotidianamente, mentre adesso e completamente tutto fuori controllo, io e tantissimi altri in Italia stiamo valutando la possibilità di chiudere le nostre attività il 31 dicembre e aspettare tempo e politiche migliori”.
Così in un eloquente post su Facebook Enrico Ciucci, storico ristoratore oggi titolare di Enoà, ristorante ed enoteca di Paganica (L’Aquila), descrive la drammatica e da troppi pochi compresa situazione in cui versa il settore.
Scelte schizofreniche, ristori insufficienti e tardivi e costanti incertezze, lasceranno per strada migliaia di attività in tutta Italia nell’indifferenza generale.