Cronaca 29 Mar 2021 09:34

ZOOTECNIA FUORILEGGE NEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LA DENUNCIA DI SALVIAMO L’ORSO

ZOOTECNIA FUORILEGGE NEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LA DENUNCIA DI SALVIAMO L’ORSO

BISEGNA – Comportamenti illegali da parte di aziende zootecniche nell’area del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con mandrie condotte al pascolo in periodi non consentito, assenza di stalle, pascolo abusivo. La denuncia arriva da “Salviamo l’Orso”, onlus che si batte per la conservazione dell’orso bruno marsicano.

“In questi giorni, così come previsto dal Regolamento del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, l’Ente ha avviato una campagna di controlli finalizzata a verificare che tutti gli allevatori siano in regola con le norme del proprio settore, polizia veterinaria, norme sanitarie, possesso di una stalla etc etc, prescrizioni che valgono per tutti gli operatori della regione ma che nel Parco, deputato alla conservazione ed alla protezione di specie ed ambienti rari e spesso in pericolo di estinzione assurgono ad ancora più elevata importanza”, ricorda l’associazione in una nota.

“Questo ovviamente da molto fastidio ad una minoranza di pseudo allevatori, meglio definiti come ‘percettori di contributi comunitari europei’ che negli scorsi anni hanno approfittato e sperano di continuare a farlo impunemente, di controlli inesistenti o insufficienti”, afferma Salviamo l’Orso. “I loro comportamenti non solo sono illegali ma di fatto si configurano come una disonesta concorrenza nei confronti di coloro che praticano la zootecnia rispettando le regole”.

“Non è di molti anni fa la battaglia condotta da Salviamo l’Orso al fianco del Pnalm per riportare sotto controllo un’epidemia di Tbc bovina in zona parco provocata da mancati controlli sanitari, mancanza di stalle e bestiame abbandonato in montagna durante tutto l’anno, infrangendo le norme che regolano la monticazione. Nonostante tutto c’è chi prova ancora a fare ‘il furbo’ visto che nel maggio scorso i guardiaparco furono costretti di nuovo ad intervenire per spostare una mandria che aveva iniziato la monticazione un mese prima del tempo”.

“I controlli di questi giorni sembrano aver dato fastidio ai ‘soliti noti’, in particolare a Bisegna in Valle del Giovenco dove negli ultimi anni l’amministrazione comunale sembra aver chiuso entrambi gli occhi a fronte di tutta una serie di comportamenti illegali che vanno da un carico di bestiame oltre i limiti sul proprio territorio comunale, all’inesistenza di stalle dove accoglierlo, alla mancanza di acqua sufficiente in periodo estivo fino al mancato controllo sulle vacche che spesso circolano in paese e ostruiscono la strada provinciale della valle”, continua Salviamo l’Orso nella nota.

“A marzo del 2018 decine di vacche vennero rinvenute morte o denutrite in territorio di Bisegna grazie alle pratiche di cui sopra, con conseguente denuncia ‘dell’allevatore’ se cosi possiamo ancora chiamare costui, ma sembra che tutto ciò non abbia insegnato nulla all’attuale amministrazione comunale che incurante delle proteste spesso levatesi dalla stessa comunità di Bisegna continua a tollerare ed a chiudere gli occhi di fronte al problema, come se qualcuno in paese avesse la ‘franchigia’ di far quel che vuole infischiandosene di norme di legge e regolamenti”.

“Salviamo l’Orso ci tiene quindi a sottolineare il suo totale appoggio alle iniziative messe in campo dall’Ente, dal suo direttore ed immaginiamo dai Comandi di stazione dei carabinieri forestali, affinché l’attività zootecnica, ovunque nel Pnalm, sia ricondotta velocemente nell’alveo della legalità a salvaguardia degli allevatori onesti e scrupolosi e dei diritti dei consumatori, prima di tutto, e poi dell’ambiente e delle specie preziose che il parco è deputato istituzionalmente a difendere e proteggere”, conclude la nota.


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