Cultura 25 Gen 2020 17:07

CALLALILY, PEP MARCHEGIANI PORTA IL BELLO E LA PUREZZA SULL’ASSE ATTREZZATO

CALLALILY, PEP MARCHEGIANI PORTA IL BELLO E LA PUREZZA SULL’ASSE ATTREZZATO

PESCARA – Una calla dal lunghissimo stelo svetta su uno dei piloni dell’asse attrezzato. Il pistillo viene sostituito da una matita. Due elementi che simboleggiano insieme la purezza delle idee. Il fiore, alto 15 metri, viene esaltato da uno sfondo rosso acceso.

È di forte impatto la nuova installazione che l’artista Pep Marchegiani ha voluto realizzare a Pescara.

L’opera, Callalily, è visibile da ieri, soprattutto dal ponte D’Annunzio, ma verrà inaugurata ufficialmente lunedì 27 gennaio. Una data non casuale, in occasione del Giorno della Memoria perché Callalily vuole simboleggiare una “memoria estesa, per ricordare che la cultura rende consapevoli”, spiega Pep Marchegiani.

“Callalily – dice ancora l’artista – rientra nel progetto Vorrei Mangiarti che ho presentato nel 2019 al Politecnico di Torino, in occasione della biennale TO2020, in collaborazione con il PAV Parco Arte Vivente e fa parte di una serie di macro-installazioni sul territorio nazionale che hanno l’obiettivo di dare uno spunto di riflessione sul rapporto uomo-natura. Lo strumento artistico, la fluidità di intervento delle istituzioni e il protagonismo dei mecenati sono quindi uniti in un connubio inedito, originale e di grandissimo impatto, per veicolare un messaggio fondamentale per tutti”.

L’iniziativa, curata dal mecenate Giuseppe Rossi e realizzata in collaborazione con le famiglie Epifanio e Rossi, proprietarie della concessionaria Autoepi, si avvale del patrocinio del Comune di Pescara e dell’associazione Massimo Oddo Onlus, ma anche del supporto della Capitaneria di Porto che ha autorizzato l’intervento nell’area portuale.

“So bene che il passo è di quelli notevoli, non comuni, che fanno un certo rumore – aggiunge Giuseppe Rossi, curatore e co-mecenate dell’opera – . Credo che la nostra sia una scelta rara, forse unica nel nostro panorama territoriale. E non posso certo dire che sia stata fatta di impulso e a cuor leggero. Ma abbiamo voluto guardare oltre, regalando qualcosa di speciale alla nostra città, perché crediamo che perseguire il bello abbia bisogno di coraggio e fiducia in se stessi”.

Foto di Giulio Gennari