DENTRO IL MONDO DEI GUASTAFESTE: DAL POPOLARE AL POP, ATTRAVERSO TEATRO E CORSI D’ACQUA
di Mattia Fonzi

L’AQUILA – Marco Valeri è una di quelle persone dalle mille idee. Lo sguardo espressivo, i folti capelli ricci e soprattutto le numerose iniziative culturali e sociali che ha organizzato negli anni all’Aquila hanno fatto sì che sia un volto conosciuto in tanti ambienti della città.
Nel 2006, insieme al fratello Stefano, chiamato da tutti Gas, a Francesca e Federica Agamennoni, Valeri ha fondato l’associazione culturale I Guastafeste. Una realtà attiva sul territorio da quasi tredici anni, che si è intrecciata nel tempo con tante persone e altre realtà. Una di queste è il marchio A Lot. Ma ci ritorneremo.
Oggi al nome dei Guastafeste sono legate Romina De Ruosi, figura organizzativa importante per l’associazione, ed Emilia Pizzoferrato, tra le più attive. Si lavora ad ampio raggio su espressioni artistico-culturali come il teatro, la musica, la fotografia e le tecniche video.
“Il nome dell’associazione nacque, con uno spirito ironico, quando facevo il clown e giravamo il territorio con le nostre feste teatralizzate – racconta Marco Valeri a Virtù Quotidiane – negli anni abbiamo vissuto un’evoluzione delle nostre attività, sia dal punto organizzativo che rispetto alla consapevolezza della nostra identità”.
DAL POPOLARE AL POP
A voler riassumere, sono essenzialmente due le anime dei Guastafeste. Una si richiama alle tradizioni locali, alla narrazione territoriale, all’essenza popolare dell’Abruzzo montano e dell’Appennino. Un’altra, invece, che si nutre maggiormente della leggera cultura pop, dell’ammiccamento alle generazioni più giovani attraverso la musica. Ad unire queste due anime è il concetto della festa, richiamato anche nel nome dell’associazione, inteso come rito collettivo, come semplice ma intenso momento dello stare insieme.
Le attività dei Guastafeste sono numerosissime, soprattutto in questo periodo dell’anno. Una delle principali è certamente Rabdomantica, un “festival diffuso”, nel tempo e nello spazio. Ma c’è anche tutto il filone dell’A Lot Festival e poi il cuore teatrale dell’associazione, che va da Storia di Anna la pazza a Il dottore e lo specialista… metafora di un disastro, da La ballata degli ingordi a tutto il lavoro che si fa sulle favole.
RABDOMANTICA E L’IMPORTANZA DEI CORSI D’ACQUA PER LE COMUNITÀ
“Rabdomantica è un progetto di ampio respiro che si sviluppa nel corso dell’anno, da gennaio a dicembre, con un evento ogni tre mesi”, racconta Valeri. L’idea è quella di accendere i riflettori su centri e popolazioni che nei secoli hanno sviluppato (e continuano a sviluppare) un rapporto profondo con i corsi d’acqua: “L’idea del fiume è una metafora che congiunge e mette in relazione i nostri centri, un’apertura nella quale possiamo ritrovarci, che porta qualcosa qui e che porta noi altrove”.
Così Rabdomantica I Guastafeste hanno stretto relazioni con le comunità dall’Alta alla Media valle dell’Aterno, con il fine di raccontare una socialità autentica, che potrebbe diventare anche spinta economica di rinascita dei borghi, all’insegna del rispetto per l’ambiente. L’attività si è concretizzata con un lavoro – ancora in corso – sui mulini: “Abbiamo fatto interviste e stiamo preparando alcuni eventi negli antichi mulini della zona, per cercare di avvicinare a queste realtà anche un pubblico diverso. Nei decenni la socialità intorno al mulino è cambiata profondamente. Prima la comunità si muoveva affinché il mulino potesse funzionare e lavorare, ora questo si è un po’ perso. Ma parliamo comunque di qualcosa di fondante”, dice Valeri a questo giornale.
Nell’anno che si avvia alla conclusione, sotto il cartellone di Rabdomantica hanno preso vita un concorso letterario, uno di opere grafiche (in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila) e anche un partecipato incontro, organizzato il 3 maggio scorso, con lo scrittore Erri De Luca, arrivato all’Aquila per parlare di Rivoluzione, di Jack London.
Domenica 9 dicembre ci sarà la conclusione del “festival diffuso”, a Piazza D’Arti con Rabdomantica – I racconti delle massaie. Si tratta di tre laboratori: uno di manualità creativa, dedicato ai bambini e al Natale (a cura di Emilia Pizzoferrato, con la collaborazione di Micol Califano); un laboratorio di coaching psicologico e tecniche teatrali sulla narrazione del sé (condotto da Simona Colaiuda e Marco Valeri, il primo di una serie di laboratori che si intende sviluppare a parte da gennaio) e un terzo, condotto da massaie aquilane, che insegneranno a chi vorrà i segreti su come si ammassa la pasta. Per l’occasione saranno create infatti fettuccine, sagne (per la pasta e fagioli) e maltagliati. La pasta ammassata sarà anche protagonista del pranzo conviviale. Durante la giornata ci saranno anche narrazioni sul mondo pastorale e contadino, a cura di Giovanni Cialone dello Slow Food dell’Aquila e Mirella Cucchiella. Il tutto, allietato dalla musica della Vitivinicola Italo Abruzzese. Per la giornata è obbligatoria la prenotazione (info al 328-0822365).
“Per questo evento è stata importante la collaborazione di alcune delle realtà presenti a Piazza D’Arti, come la Bibliocasa, Arci Querencia, gli scout e la Casa del Teatro”, sottolinea Valeri.
IL TEATRO E LE FESTE DI A LOT
Non solo Rabdomantica. I Guastafeste hanno in programma per questa fine anno una miriade di iniziative negli altri due filoni dell’associazione, quello teatrale e quello pop-musicale.
Tutte le domeniche di dicembre, e fino al 6 gennaio (sempre alle ore 17), andrà in scena alla Casa del Teatro di Piazza D’Arti Il succo delle favole: “Un progetto che vuole portare, in modo informale, la favola alle famiglie e ai genitori, oltre che ai bambini, trattandola sia nella sua versione orale, sia scritta, e infine interpretandola in un senso teatrale”. Il succo delle favole, per Valeri e la sua associazione, è anche uno spunto per creare un “laboratorio interno tra attori e musicisti, perché abbiamo la necessità che ognuno sviluppi il proprio immaginario a partire dalla parola, per evitare di appiattirci su riferimenti dettati dall’immagine mediatica”. Insomma, un lavoro sulla rottura degli stereotipi tipici anche delle favole.
Rimanendo sul palcoscenico, il 22 lo Spazio Rimediato di via Sallustio ospiterà Storia di Anna la pazza, spettacolo che parla anche di uno spaventapasseri, diventato nel tempo anche la mascotte dell’associazione stessa.
Mentre la sera di Natale è ormai divenuto un appuntamento fisso il Christmas A Lot Party, una festa che vede protagonista il divertimento e la musica live, ideata da Stefano Gas Valeri e Matteo De Santis, e facente parte del filone degli A Lot Party. Si tratta di una serie di appuntamenti derivati da un gingle (I drink a lot and so I piss a lot), lanciato sul web dai due ragazzi durante un viaggio a Londra nel 2013, e successivamente divenuto una sorta di tormentone.
Insomma, tanta carne al fuoco per I Guastafeste: “A volte non crediamo fino in fondo a ciò che, personalmente, facciamo nell’arco della nostra vita – evidenzia Marco Valeri – quello che ci spinge è anche il forte bisogno di lavorare in primis su noi stessi, perché non dobbiamo mai smettere di crescere. Facciamo cose all’Aquila perché vogliamo intrecciare i linguaggi e le persone, esplorare nuovi mondi ed entrare in ambiti che non avremmo mai immaginato”.
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