LETIZIA BATTAGLIA: “FOTOGRAFIA ALLE DONNE NUDE PER COMBATTERE GLI STEREOTIPI”
L’AQUILA – “Non posso dire di sentirmi un’icona femminista. So solo che ho lottato e lavorato tanto con le donne, non contro ma con gli uomini. Le donne devono lottare con gli uomini per stare con loro alla pari, questo è importante”.
Così Letizia Battaglia, sigaretta accesa e l’energia di chi è abituata a lottare contro i conformismi, rispondendo alle domande rivolte per Rete8 in occasione del quarto DOQ Film Festival del Reportage e del Documentario che si è svolto a L’Aquila.
La grande fotografa siciliana conosciuta in tutto il mondo, famosa per gli scatti di cronaca diventati documenti storici e per i suoi ritratti di donne, passati gli ottant’anni, è di una vitalità dirompente, pronta a nuove sfide come quella svelata in anteprima dal nome Palermo Nuda, un progetto di fotografia che ritrae nudi di donne fuori dai soliti stereotipi. Le sue protagoniste infatti saranno donne di tutte le età, giovani e anziane, grasse e magre, lontane dall’atteggiamento seduttivo che di solito caratterizza le fotografie di nudo.
L’unica donna in un ambiente prettamente maschile, Letizia inizia la sua carriera nel 1969 collaborando con il giornale palermitano L’Ora.
Pochi anni dopo, nel 1974, documenta l’inizio degli anni di piombo a Palermo, la sua città, dove fotografa i morti di mafia, è la prima fotoreporter a giungere sul posto dove viene assassinato Piersanti Mattarella, l’unica a fotografare il clan dei Corleonesi e l’incontro tra gli esattori mafiosi e Giulio Andreotti all’hotel Zagarella, scatto quest’ultimo acquisito agli atti del maxi processo contro la Mafia.
In quel periodo il suo scatto della “bambina con il pallone” nel quartiere palermitano della Cala fa il giro del mondo per la bellezza e la forza simbolica che emana. Non solo fotografia e informazione, il suo è impegno civico, sentito, coraggioso.
“La fotografia è una scelta di vita” ripete più volte.
“Non è stato facile” dice nel corso dell’intervista, “è stato difficile all’inizio fare fotografia in un mondo prettamente maschile dove mi consideravano niente”.
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life.
La sua vita, intensa e rivoluzionaria, è stata ricostruita nel corso di due film dei quali è protagonista proiettati al DOQ Festival dell’Aquila, La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco e Letizia Battaglia – Shooting the mafia di Kim Longinotto.
Letizia, insieme al suo compagno e fotografo Roberto Timperi, ha inoltre partecipato ad un incontro pubblico moderato dal giornalista Luca Prosperi e dal fotografo Danilo Balducci, docente presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
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