ECCO IL VINO AGRICOLO DI ‘NDUCCIO DA BERE “SOTT’A LA CAPANNA”

PESCARA – Il vino agricolo da sorseggiare “sott’a la capanna” per non dimenticare le origini contadine e l’amore nei confronti della terra. È la filosofia alla base della nuova avventura di Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio, il comico abruzzese capace di strappare un sorriso in ogni circostanza. Non a caso, le etichette poste sul retro bottiglia riportano questa frase: “Compà ‘stu vine cale…E n’arsaije!”.
Il lancio ufficiale di questo vino “Sott’a la Capanna”, che è anche il primo brano musicale dell’artista, inciso su un vinile 45 giri nel 1977, è avvenuto oggi, al Caffè Lettarario di Pescara, dove è cominciata la storia enologica di ‘Nduccio.
“Sono nato in campagna e mio padre era un coltivatore diretto, quindi, mi sento chiamato in causa. Un’età adulta la mia, in cui sto lasciando, pian piano, il microfono e sto riabbracciando quella che era la mia vecchia e vera passione: la terra”, ha raccontato ‘Nduccio, ricordando le origini della sua famiglia dove un tempo il vino si realizzava senza aggiunta di solfiti, con coltivazioni che oggi chiameremmo biodinamiche e coi lieviti del territorio.
“Un’idea realizzata in quattro anni, ma che arriva da lontano perché è un mio sogno nel cassetto, che stava per diventare nel cassonetto, poiché non vedevo alcuna produzione in linea con la mia filosofa di vita, nel pieno rispetto della terra e del cielo”, ha precisato il comico che ha scelto una cantina della provincia di Chieti per la realizzazione dei suoi vini, per ora quattro: coccociola, cerasuolo, montepulciano e bianco frizzante. Il rosato frizzante dovrebbe arrivare al Vinitaly 2023, prossima tappa per il vino agricolo di ‘Nduccio.
Quali sono, quindi, le principali caratteristiche di questo prodotto? Coltivazione senza ricorso alla chimica, vinificazione tradizionale priva dell’aggiunta di solfiti e fermentazione spontanea. Sulle bottiglie è possibile notare gli scatti del periodo postbellico, che raccontano le tradizioni e le storie di chi condivideva momenti di convivialità e non solo, grazie alla vita “Sott’a la Capanna”. Per ora sono 24 le immagini riprodotte sulle etichette, ma l’obiettivo è quello di averne sempre di più, così come spiega anche la grafica Luciana Spoltore.
Ad augurare buona fortuna a ‘Nduccio per il suo nuovo percorso nel mondo enologico anche il deputato Luciano D’Alfonso: “Sott’ a la capanna è il contesto sotto al quale si consentivano le relazioni, oltre che il lavoro”, ha commentato.
Con il vino agricolo di ‘Nduccio vi è dunque il ritorno alla convivialità della bevuta. La presentazione di oggi non poteva che concludersi con la degustazione delle quattro tipologie di vino, nel bicchiere utilizzato nelle vecchie cantine, da abbinare alle tradizioni culinarie contadine.
Alla presentazione del progetto enologico di ‘Nduccio presenti, tra gli altri, il presidente dell’Associazione I borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise Antonio Di Marco e il presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco.
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