Oltrepò Pavese: Umberto Callegari, un manager di Microsoft per rilanciare La Versa
MERANO – Il metodo classico in Italia nasce in Oltrepò pavese, eppure in tanti anni non è riuscito a raggiungere lo stesso successo di quello prodotto in altre zone d’Italia. Questo scampolo di Lombardia è la terza zona al mondo di produzione di Pinot nero, e costituisce il 75 per cento del totale prodotto in Italia.
Anche per questo La Versa, una delle cantine più importanti coi suoi 3mila ettari vitati e 600 soci che rappresentano circa il 40 per cento dell’Oltrepò, sul mercato seconda solo a Ferrari e Berlucchi, con l’ambizione di rilanciare l’intera denominazione ha affidato il timone a un giovane che fino a giugno era tra i manager di Microsoft.
“È stata una scelta di cuore, essendo nato e cresciuto in Oltrepò”, ammette Umberto Callegari, classe 1982, amministratore delegato dell’azienda, la più grande cantina cooperativa della Lombardia, “mi sono sempre chiesto come fosse possibile che, mentre il vino italiano ha avuto uno sviluppo così incredibile nel mondo, l’Oltrepò non lo avesse avuto”.
“Credo che il mondo del vino sia molto interessante, ma che abbia una mancanza di managerialità perché è fatto da aziende familiari, quando parliamo di una cantina con una leva operativa importante come quella dell’Oltrepò – noi abbiamo cinquemila ettari di contribuzione – credo si debba andare di più verso la managerialità”.
“Abbiamo un piano industriale importante, la nostra scommessa è che imparando dai grandi, come lo Champagne, riusciremo a risollevare le sorti del prodotto con un impatto positivo sul territorio, abbiamo 700 famiglie che dipendono direttamente da noi e 50mila persone sul territorio”, fa osservare.
“Il nostro compito è quello di valorizzare l’enorme patrimonio che abbiamo da gestire, ottimizzando e sfruttando al massimo le peculiarità del Pinot nero prodotto nei nostri terreni argillosi e calcarei con un’ottima escursione termica e nelle zone migliori”, spiega Pietro Dilernia, enologo de La Versa.
Negli ultimi quindici anni, ha rilevato durante la masterclass “Il principio del pinot nero” al Merano Wine Festival – in cui sono state degustati La Versa 1905 metodo classico 2018, La Versa 1905 metodo classico rosè millesimato 2018, La Versa Testarossa classico brut 2016 e La Versa Collezione Oltrepò Pavese metodo classico brut docg 2008 – la vendemmia è stata anticipata di 20-25 giorni a causa dei cambiamenti climatici che, ha spiegato Dilernia, “ha una sua influenza in tutte le operazioni che vengono gestite in vigna, per cui oltre ad anticipare i periodi di vendemmia si sta pensando di trovare altre soluzioni in terreni a quota più elevata ed esposizione più verso nord”. (m.sig.)
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.