I segni del silenzio 10 Apr 2021 08:19

LA CHIESA DI SAN PIETRO AD ORATORIUM, MAGIA NELLA VALLE DEL TIRINO

LA CHIESA DI SAN PIETRO AD ORATORIUM, MAGIA NELLA VALLE DEL TIRINO

CAPESTRANO – La vista si perde su un crocchio di case dominate dalla possente mole del Castello Piccolomini ed in aperta campagna, nella valle tracciata dal fiume Tirino, in territorio di Capestrano, incontriamo bella, altera e isolata la Chiesa di San Pietro ad Oratorium.

Un’iscrizione sul portale ci rammenta che l’abbazia fu costruita nel 756 d.C. sulla riva sinistra del fiume, grazie ad una donazione di Desiderio, ultimo re longobardo.

Ai lati dell’ingresso, due bassorilievi che rappresentano Re Davide e San Vincenzo diacono. Davide, con lo sguardo rivolto verso l’alto, con un dito, ci indica l’iscrizione che spiega la sistemazione della struttura da parte dello scultore che la realizzò. Nella muratura, inserito a rovescio, a sinistra del portale, un quadrato magico e misterioso, scolpito nella pietra. Cinque parole di cinque lettere ciascuna: Rotas Opera Tenet Arepo Sator, che si possono leggere da sinistra verso destra, da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. Un vero enigma più volte interpretato e decifrato ma mai chiarito in via del tutto definitiva.

La pavimentazione in lastre di pietra e tre navate, divise da archi a tutto sesto, salutano il nostro ingresso nella chiesa. Un interno maestoso ed austero, rigoroso e colmo di assordante silenzio. In fondo alla navata centrale un ciborio del XII secolo e, dietro l’abside, un grande affresco con un Cristo benedicente in trono, i simboli dei quattro Evangelisti e i 24 Signori dell’Apocalisse in un insieme armonico e meraviglioso.

Sopraelevata da tre gradini un’ara pagana che reca ancora quelli che si pensa possano essere i segni dei sacrifici che vi si consumavano. Usciamo e, mentre ci dirigiamo verso il fiume, sul retro notiamo la presenza di tre absidi dalla forma semicilindrica. Le piccole finestre, al centro di ognuna, servono a catturare la luce che arriva dall’esterno e a rischiarare tenuemente l’interno di questo luogo di preghiera e di raccoglimento ed il nostro spirito.

*giornalista Rai e scrittore

LE FOTO (da musei.abruzzo.beniculturali.it)


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