TORRE FEBONIO A TRASACCO, LA TESTIMONE DI 2000 ANNI DI STORIA DEL FUCINO

TRASACCO – Troppo spesso sentiamo dire che nella Marsica non c’è nulla d’interessante da visitare, ed è un’affermazione solo parzialmente vera, ma in realtà completamente sbagliata. Certo, il terremoto di cento anni fa ha compromesso la quantità e la qualità dei monumenti esistenti, ha cancellato memorie architettoniche, ma – parliamoci chiaro – è sufficiente avere l’occhio un po’ allenato, è sufficiente voler vedere per trovare, in questo territorio come altrove, splendide emergenze e importanti testimonianze storiche.
Oggi scopriamo la torre Febonio di Trasacco (L’Aquila), una struttura che in origine sarebbe stata eretta mentre l’Imperatore Tiberio Claudio Druso tentava di prosciugare il lago del Fucino.
Le prime notizie certe attorno alla torre di Trasacco, trans aquas ossia oltre le acque del Fucino, risalgono alle cronache del Cardinale Ostiense, che parla di un’invasione barbarica nel 937, e a quella Farfense del 970, che la indica come luogo dove si amministrava la giustizia nella figura del Re o di un suo messo, missus da cui probabilmente il nome dove è ubicata la struttura Via Castel Missino.
La nuova edificazione di tipo medievale è del XI-XII secolo, e certa è la donazione che il conte dei Marsi Crescenzio fece alla chiesa dei Santi Cesidio e Rufino nel 1120. In seguito passò sotto i conti Berardi e poi al conte Ruggero di Albe per essere acquistata infine, nel XVI secolo, dalla famiglia Febonio, amministratrice dei beni dei Colonna di Roma a Trasacco, da cui acquisì il nome.
La torre, parte di un castello recinto, collegandosi visivamente con le altre fortificazioni attorno al lago, è sempre stata utilizzata per scopi militari difensivi e costituiva un baluardo decisivo per il controllo della vicina Vallelonga. Fu dunque bersaglio di attacchi e spesso danneggiata dalle invasioni barbariche.
Ultimato lo scopo difensivo, venne utilizzata in seguito come faro, per aiutare i pescatori marsi spesso impegnati in battute notturne alla ricerca di tinche, scardole, spinarelli, gamberi e anguille.
La torre Febonio è alta 27,50 metri e si presenta a pianta quadrata con la parte terminale, invece, di forma cilindrica. Realizzata su un precedente insediamento romanico, come testimonierebbero i resti di una scalinata rinvenuti nel 2016, la struttura è caratterizzata da murature di tre differenti epoche.
La prima è risalente all’Alto Medioevo, come si evince dalla tecnica muraria grossolana e dalle piccole feritoie architravate. Quella mediana, databile attorno all’anno Mille con numerosi rifacimenti successivi, è caratterizzata da bifore, da una cortina a blocchetti quadrati e dai merli rettangolari realizzati a filo. La parte cilindrica è invece successiva al XIV secolo ed è dotata di beccatelli a mensoloni e archetti archiacuti, tipici del periodo rinascimentale e simili a quelli presenti in altre fortificazioni dei Colonna, degli Orsini e Piccolomini.
Il terremoto della Marsica del 1915 danneggiò la struttura causando il crollo di una parte della merlatura superiore e l’apertura di diverse crepe nella muratura. Dopo un primo restauro avvenuto negli anni ’70, ne è seguito uno ancor più mirato tra il 2003 e il 2008 che l’ha resa fruibile anche ai turisti, per esempio durante le giornate del FAI o le feste patronali. Differentemente, per visitarla, consigliamo di contattare il Comune o le associazioni del territorio.
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.