UN’ARTISTA NEWYORCHESE A CASTEL DI IERI: LA STORIA DI DEVIN

CASTEL DI IERI – 6.975 sono i chilometri che dividono Castel di Ieri (L’Aquila) da New York. Un piccolo paese di duecento abitanti da una parte, e una delle più grandi metropoli del mondo dall’altra: due mondi lontani, contrapposti, sicuramente differenti.
Eppure la vita dell’artista Devin Cole (ora Devin Di Giambattista, dopo il suo matrimonio con Luigi, è riuscita e riesce a tenere questi due universi in stretta connessione.
“A causa di una malattia al sistema immunitario – racconta Devin a Virtù Quotidiane – qualche anno fa, quando ero ancora in America, ho trascorso diversi mesi a letto e mentre navigavo su internet ho scoperto l’Abruzzo, questa regione incantevole dell’Italia centro-meridionale, dove erano disponibili antiche abitazioni a prezzi molto convenienti. Tra le tante case viste, mi aveva colpita molto una che si trovava a Castel di Ieri, un paese che mai prima di allora avevo sentito nominare”.
“In quel periodo cercavo un investimento e questo sembrava perfetto. Avevo sempre voluto imparare un’altra lingua e un’altra cultura, era l’avventura che cercavo! Il giorno che sono riuscita ad uscire dal letto, ho comprato un biglietto per Italia e sono arrivata a Castel di Ieri alla fine dell’estate”.
Una volta arrivata, Devin rimane incantata dal paesaggio che, visto dal vivo, è ancora più bello di come aveva potuto immaginare attraverso le foto. Non conosce nessuno in paese ma il posto le piace e acquista la casa.
Ancora non sa se vi trascorrerà periodi lunghi o se vorrà venirci solo per le vacanze, deve provare a capire com’è la quotidianità in questo piccolo paese. È allora che conosce Luigi, un ragazzo del posto, che qualche tempo dopo diverrà suo marito.
Devin sceglie di restare stabilmente in Abruzzo ed è qui a Castel di Ieri che nasce il suo primo libro, Halo the book, autoprodotto dall’artista e uscito il 22 novembre 2019 (https://www.facebook.com/digichivetta/).
Devin aveva poco più di dieci anni quando ha abbozzato per la prima volta questa storia ma un giorno per caso, rileggendone qualche pagina, ha capito che con alcuni aggiustamenti avrebbe potuto pubblicarla.
“Ho studiato moda all’Università – prosegue Devin – ma ero molto giovane quando ho scelto la mia strada, e dopo gli studi ho lavorato per stilisti, facendo la giornalista anche per la Fashion Week a New York. Era divertente ma stancante ed ero pagata troppo poco per una città così costosa. Poi sono diventata la stilista freelance, disegnavo abbigliamento fatto a maglia. Ho realizzato modelli per libri e riviste come Vogue Knitting ma dopo aver scoperto la mia malattia ho abbandonato tutto”.
Poco prima di sposare Luigi e di trasferirsi definitivamente in Italia, le cure sfiniscono Devin e la costringono a cambiare terapia e a trascorrere molto tempo in casa, questa volta a Castel di Ieri.
“In questo periodo di isolamento – rivela Devin – è nata la mia pagina artistica Digi Chivetta, partendo proprio dal libro che stavo realizzando. La trama del racconto ricorda un po’quella delle novelle popolari: il protagonista è un ragazzino che muore durante un incendio e dopo la sua morte, giunge in una terra di caramelle. Il lettore lo accompagna idealmente e segue le sue avventure mentre il giovane supera le prove necessarie per arrivare nell’aldilà. Anche se è una storia spirituale, non ha un intento religioso ma simbolico. È un racconto per bambini ed è dedicato a loro, credo che spesso gli adulti sottovalutino la loro saggezza e penso che si sbaglino. Dobbiamo imparare da loro e incoraggiarli ad esprimersi. Quanto a me, specie nei momenti di preoccupazione e di dolore fisico, disegnare e scrivere erano le uniche due cose che riuscivo a fare e sono loro ad avermi tenuta a galla, l’arte mi ha salvata, mi ha distratta dal male che avevo. Ora ho finalmente capito che dedicherò la vita a queste mie passioni, anche se so che non è sufficiente solo il talento. Ci hanno insegnato così all’università e l’ho sperimentato dopo la laurea. La nostra società non dà importanza alla creazione artistica, devi lottare per far sentire la tua voce”.
Devin ha scelto finalmente di seguire, senza alcuna incertezza, la sua strada artistica e ha già in cantiere nuove idee: in questo periodo sta scrivendo due romanzi, Dream Hackers e Carnivale City, uno per adulti e l’altro per adolescenti.
Non c’è solo la scrittura però: Devin ha intenzione di tornare anche alla sua passione per la moda e per gli abiti a maglia, magari realizzando un laboratorio per confezionare vestiti su misura. Idee chiare, tenacia, talento e creatività fanno sì che nulla possa fermare il suo percorso artistico.
“Tante persone mi chiedono come faccio a vivere a Castel di Ieri dopo aver vissuto a New York – conclude Devin – e io non so esattamente cosa da dire perché sono una persona molto flessibile e cambiare ambiente non mi disturba tanto. Castel di Ieri e New York sono due luoghi diversi ma anche simili in un certo senso. Qui la natura è sempre in movimento e mi talvolta mi ricorda il movimento della città. Ogni volta che torno in New York tutti i quartieri sono cambiati. Le attività chiuse lasciano spazio a quelle nuove, somigliano ai fiori del mandorlo che escono un giorno, e due settimane dopo, sono caduti. Non posso dire quale luogo sia migliore tra New York o Castel di Ieri, dipende dalla prospettiva e dallo stile di vita che una persona vuole avere. Mi sono goduta tanto il mio tempo a New York e continuo a goderne quando ci torno, ma non ora ho altre esigenze. È come indossare scarpe di una taglia troppa piccola o troppo grande. Castel di Ieri ora è la taglia giusta per la mia vita”.
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