Abruzzo in Bolla 30 Giu 2025 18:52

Dealcolati, etilometri e thè a cena. Così la ristorazione risponde al Codice della strada più severo

L’AQUILA – Etilometri dentro ai locali. Carte vini dedicate ai prodotti dealcolati. Wine bag, così che il commensale ordina la bottiglia, beve il calice nel suo pranzo o cena, e riporta ciò che rimane, a casa con sé. E anche servizi navetta, inclusi nel prezzo della cena.

Sono queste alcune delle strategie messe in campo dai ristoratori per far fronte alle conseguenze legate all’inasprimento delle pene nei confronti di chi viene sorpreso alla guida dopo aver bevuto alcolici, introdotte nel codice della strada a fine anno.

Il tema, e di come questo abbia influito sul mondo del vino e della ristorazione è stato al centro di uno dei talk promossi nell’ambito di Abruzzo in Bolla, l’evento dedicato alla spumantizzazione, organizzato da Virtù Quotidiane, all’Aquila dal 21 al 23 giugno, con il patrocinio del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e il sostegno del Gal Gran Sasso Velino.

Relatori Arianna Di Pietro, avvocato, fondatrice dello Studio Legale Di Pietro Lucchi, con studi a Pescara e L’Aquila e sedi di rappresentanza a Dubai e Abu Dhabi, esperta di diritto alimentare e vitivinicolo, e coordinatrice Regione Abruzzo dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, vincitrice del Premio Internazionale Le Fonti Awards 2023 come Avvocato dell’anno–Boutique d’eccellenza Diritto Vitivinicolo e Agroalimentare, conferito a Milano presso il Palazzo della Borsa Italiana; Nuccia De Angelis, imprenditrice della ristorazione stellata con il suo D-One a Roseto degli Abruzzi, Una Stella Michelin e Una stella verde Michelin, e nel 2019 vincitrice del premio ristoratrice dell’anno per la guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso; Nicola D’Auria presidente del Movimento Turismo Vino d’Abruzzo e fino allo scorso anno anche dell’associazione nazionale e Angelo Radica, presidente Associazione Città del Vino.

“Di fatto le sanzioni amministrative e penali sono rimaste le stesse”, ha chiarito Di Pietro, “ma è stato introdotto l’alcol lock, uno strumento che viene inserito nei soggetti che hanno subito già una condanna per questa violazione, e che prima di mettersi alla guida si sottopone ad etilometro e qualora il livello sia sopra i limiti, l’auto viene bloccata automaticamente”.

“Abbiamo visto una grossa diminuzione nei consumi di vino”, ha analizzato De Angelis, che nel ristorante stellato ha optato per l’introduzione di una “carta di vini dealcolati, ma anche birre analcoliche e una proposta di thè”.

“Stiamo assistendo ad un attacco alla dieta mediterranea”, ha polemizzato Radica, “un vero complotto, messo in atto da iniziative come il nutri-score con l’etichettatura dei vini che secondo l’Europa dovrebbe riportare la dicitura ‘nuove gravemente alla salute’ o il codice della strada. Come Città del Vino insieme ad altre 14 organizzazioni europee abbiamo fatto un manifesto “Vitae Vino in cui si dice che il vino è cultura, tradizione, storia, un momento per stare insieme”.

Meno impatto sull’enoturismo, che invece continua la sua crescita, da quando 32 anni fa, le primissime esperienze di accoglienza in cantina si ebbero con il Movimento Turismo Vino e alcune cantine visionarie che aprirono le loro porte per superare lo scandalo metanolo, come ha ricordato Nicola D’Auria.


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