Prosecco e Lambrusco, le bollicine che sfidano i pregiudizi
L’AQUILA – Si scelgono per i momenti celebrativi. Sono quelle che trainano il mercato. Le bevono giovani e meno giovani. A tutto pasto, o fuori, e fine anche nella mixology.
Le bollicine sono il vino più consumato, eppure sono anche quelle su cui c’è meno cultura e consapevolezza. Ecco che quando si ordina un Prosecco, lo si fa spesso per chiedere anche bolle provenienti da tutte altre zone d’Italia.
Ed ecco anche che proprio, il vino più ordinato, il Prosecco, appunto, è anche quello più vittima, insieme al Lambrusco, di pregiudizi, considerati vini di scarsa qualità, perché schiacciato dalle grandi quantità.
“Il prosecco è un vino pop, abbordabile anche per chi non è esperto, e dal prezzo accessibile per tutte le tasche”, analizza Davide Zanette, responsabile commerciale Italia di La Marca, cooperativa di secondo livello del trevigiano, colosso nella produzione del Prosecco e nono produttore di vino in Italia.
“Queste caratteristiche sono anche il motivo del suo successo e quando qualcosa o qualcuno hanno tanto successo, ci sono anche tanti detrattori. Spesso si pensa he il metodo classico sia notevolmente migliore di un metodo charmat, che è quello con cui si fa Prosecco, ma invece sono due metodi diversi dove in entrambi ci può essere eccellenza. Le grandi cantine cooperative avevano la nomea di produrre scarse qualità, ma i tempi sono cambiati negli ultimi 40 anni. La sfida è di spiegare bene questo prodotto, raccontarlo, trovando anche la chiave per farlo alle giovani generazione”.
La stessa sfida la hanno davanti i produttori di Lambrusco, che è il vino per eccellenza del pregiudizio.
“Quando si parla di lambrusco di Sorbara arrivano tutti i pregiudizi, anche dei giovani”, sottolinea Angela Sini, amministratore delegato di Cantina della Volta. “Noi abbiamo la fortuna di avere in azienda Christian Bellei, quarta generazione di produttori. Suo papà fu il primo a spumantizzare con metodo classico il Lambrusco nel 1979. Siamo nella terra dello slow food, quindi abbiamo la cultura di carni, salumi e dunque abbiamo bisogno di un prodotto che con acidità possa andare a pulire sempre nostro palato. Ecco perché usiamo il Lambrusco di Sorbara che è molto gastronomico, e versatile. Perfetto anche con la pizza”.
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