Cronaca 25 Giu 2019 19:32

“MEMORIES”, UN VIDEOGIOCO PORTA ALLA SCOPERTA DI BORGHI, TORRI E CASTELLI DELLA VALLE DELL’ATERNO

“MEMORIES”, UN VIDEOGIOCO PORTA ALLA SCOPERTA DI BORGHI, TORRI E CASTELLI DELLA VALLE DELL’ATERNO

FONTECCHIO – Si chiama “Memories” il videogioco interattivo interamente ambientato nei luoghi più caratteristici e suggestivi di undici comuni della bassa Valle dell’Aterno, pensato per promuovere e diffondere la conoscenza di un territorio custode di tanta bellezza.

Torri e castelli, panorami e vallate, vicoli e piazzette, saranno protagonisti assoluti di un games che porterà gli avventurieri digitali di ogni parte del mondo a percorrere i borghi abruzzesi del fiume Aterno, da Fontecchio a San Demetrio Né Vestini (L’Aquila).

I comuni di Acciano, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio Né Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione Degli Abruzzi, Villa Sant’Angelo, hanno risposto al Bando Restart-Sviluppo delle potenzialità culturali, con la collaborazione di un partenariato ampio e diversificato che comprende l’Accademia di Belle Arti e l’Università dell’Aquila con la Cattedra di Archeologia medievale, la Soprintendenza per L’Aquila e il cratere, l’associazione di promozione sociale Harp, la società Entertainment Game Apps e Carsa, soggetto capofila.

Sono in corso proprio in questi giorni i sopralluoghi per elaborare i percorsi del videogames che verrà sviluppato, entro novembre prossimo, dalla Ega, società fiorentina specializzata nella realizzazione di videogiochi, in collaborazione con il Laboratorio di Archeologia del Dipartimento di Scienze Umane dell’Aquila.

“Dal punto di vista professionale questo progetto rappresenta per noi una doppia scommessa – spiega a Virtù Quotidiane Maurizio Amoroso, fondatore di Ega – , intanto perché è un gioco che parla di territorio ma di un territorio che vive il post-terremoto. Ci stiamo approcciando al progetto in un modo molto diverso e più umano rispetto ai nostri standard”.

Il videogioco è pensato per essere itinerante, “negli undici comuni del progetto individueremo delle cose da trovare”, svela il suo sviluppatore. “Ai percorsi del gioco, in via di elaborazione, abbineremo anche l’audio di persone anziane che raccontano il territorio, come un flash back”.

Chiunque attraverso il proprio smartphone avrà la possibilità di cercare, negli anfratti dei borghi, i tesori nascosti e di accumulare punti sotto forma di fotografie del tipo Polaroid che potranno anche essere collezionate.

“L’originalità del progetto è duplice – afferma la sindaca di Fontecchio, Sabrina Ciancone – i comuni promotori sono precursori assoluti nell’utilizzo di uno strumento tanto nuovo, ancora misconosciuto e a volte demonizzato, come il videogioco. Alcuni, tra musei, come quello archeologico di Napoli, ed enti pubblici, hanno già sperimentato con successo lo sviluppo di games per facilitare e rendere attrattiva la conoscenza del proprio patrimonio. Che lo facciano undici comuni dell’entroterra abruzzese è una novità assoluta”.

Il progetto si articola in due macro aree e quattro azioni che sono fortemente collegate e necessarie per migliorare, da un alto, il grado di consapevolezza dell’importanza e del valore del proprio patrimonio culturale e, dall’altro, verificare lo stato dell’arte della ricostruzione per avviare progetti di rigenerazione urbana rendendo i borghi più vivibili, accessibili e attrattivi per i residenti e per i potenziali visitatori.

Oltre al videogioco sono in programma un seminario di formazione per sviluppare tecniche e metodologie legate a questa nuova forma di comunicazione applicata ai beni culturali, laboratori di educazione e promozione del patrimonio culturale, un incontro di cinque ore per ogni comune, un confronto tra i Piani di ricostruzione cui saranno coinvolti ordini professionali e Ufficio speciale per la ricostruzione.

Tra le altre cose, il progetto prevede residenze di alcune settimane per artisti, architetti e designer per la riqualificazione degli spazi pubblici dei borghi nell’ambito di una serie di confronti con i residenti del posto.

“I nostri, non sono paesi per vecchi, forse oggi sono soprattutto paesi di vecchi, ma – dice la sindaca di Fontecchio – abbiamo la possibilità e il dovere di dimostrare che qui si vive benissimo. Possono viverci anche giovani famiglie e gli ospiti che ci conoscono non possono che restare sorpresi per la purezza e la bellezza del nostro patrimonio. Abbiamo tanto lavoro da svolgere e molti servizi da difendere, ma il lavoro fatto insieme ci dà maggiori garanzie di successo e di affermazione”.


Sostieni Virtù Quotidiane

Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.