Cronaca 08 Ott 2018 19:04

ROCCAPRETURO, IN CIMA ALLA TORRE MEDIEVALE RESTAURATA IL PANORAMA MOZZAFIATO DELLA SUBEQUANA

ROCCAPRETURO, IN CIMA ALLA TORRE MEDIEVALE RESTAURATA IL PANORAMA MOZZAFIATO DELLA SUBEQUANA

ACCIANO – Un ultimo volo di elicottero ed i lavori di riparazione ed adeguamento sismico della torre medievale di Roccapreturo, frazione del comune di Acciano (L’Aquila), potranno dirsi conclusi. Gli interventi, resisi necessari a seguito del terremoto del 2009, sono iniziati a fine 2017 e dopo una lunga pausa invernale, sono ripresi in primavera.

Per molti la Valle Subequana è un territorio inesplorato, altri lo conoscono ed amano, nonostante lo spopolamento degli ultimi anni a cui proprio il 6 aprile ha tirato un colpo basso. A legare in modo indissolubile i paesi che ne fanno parte è la storia stessa.

Esisteva infatti un sistema di difesa che nel Medioevo collegava visivamente le torri, da cui era possibile comunicare attraverso fuochi e specchi: il triangolo difensivo della valle è visibile ancora oggi tra la torre di Roccapreturo, sulla quale Virtù Quotidiane è potuto salire in anteprima, quella di Beffi e la torre circolare di Goriano Valli.

Roccapreturo viene menzionato per la prima volta nei catasti del 1400 con il nome di Roca di Preturo, ovvero fortezza sulla roccia. Per chi arriva in paese è infatti impossibile, una volta raggiunta la piazza, non notare la torre che si erge sulla montagna rocciosa, a strapiombo sulla valle.

Edificata tra il XIII ed il XIV secolo, la torre presenta una forma pentagonale irregolare con il puntone rivolto verso nord ed è alta circa dieci metri. Faceva parte di un recinto fortificato a pianta triangolare che aveva lo scopo di ospitare, in caso di assedi o guerre, gli abitanti e gli animali del posto e garantirgli protezione anche per lunghi periodi.

Il fortilizio, che si adattava perfettamente alla conformazione rocciosa, richiamava nella struttura e nel metodo di costruzione altri sistemi di difesa dell’aquilano, come quello del castello di Bominaco e di San Pio delle Camere.

Dell’imponente recinto-castello restano ad oggi solo alcune parti delle mura e qualche “locale” scavato nella roccia ma, anche da questi pochi elementi, si riesce ad immaginare come potesse essere in origine la costruzione.

Se l’immaginazione non dovesse bastare, al link http://valledellaterno.it/torri-e-castelli/torre-di-roccapreturo/ si può ammirare una sorprendente ricostruzione in 3D realizzata dall’associazione di promozione sociale L’Arqueologia (pubblicata anche qui sotto) e commissionata dall’impresa Ilex (Italian landscape exploration) di Fontecchio – una delle pochissime realtà che si occupano di turismo e ambiente nella Valle Subequana – nell’ambito del progetto “Rete Turistica Valle dell’Aterno”, co-finanziato dalla Regione Abruzzo e con il patrocinio del Parco naturale regionale Sirente Velino.

I lavori hanno però interessato principalmente la torre: per quanto riguarda i resti del recinto fortificato si è provveduto a consolidare ciò che era presente lungo il sentiero per accedere alla torre, effettuando anche una minima manutenzione e ripristinando l’illuminazione.

I fondi, 257mila euro, ottenuti dall’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) e gestiti dal Comune di Acciano, hanno permesso interventi di riparazione su parti della torre crollate o a rischio crollo, iniezioni di consolidamento e stilatura dei giunti, ma la vera novità sta nella realizzazione all’interno di tre solai in legno.

Il pool di esperti incaricato – l’ingegnere Giuseppe Pace, l’architetto Alessandra Tacchin ed il tecnico geometra Massimiliano Di Felice – ha infatti individuato questa soluzione per ottenere un miglioramento sismico dell’edificio, con la stessa funzione che hanno l’inserimento di catene in un’abitazione, per intenderci.

“È stata una scelta importante – dice a Virtù Quotidiane il sindaco del Comune di Acciano, Fabio Camilli – perché abbiamo reso possibile l’utilizzo della costruzione. L’esistenza di solai in epoca antica è testimoniata da alcune tracce ma, a memoria di persone viventi, nessuno ne ricorda la presenza. Ed è anche qui che sta la nostra soddisfazione: noi avremo un primato, quello di vedere per la prima volta dopo chissà quante centinaia di anni il panorama che si può godere da lì sopra”.

L’esperienza del visitatore consisterà quindi nell’arrivare, dopo i primi due piani con piccole feritoie, ad un affaccio mozzafiato con vista su tutti i paesi della valle: Acciano, Molina, Beffi, Goriano, Tione e ovviamente Roccapreturo.

Ma è sul verde fitto delle montagne, sulle insenature rocciose e sulla maestosità della catena del Sirente che si avrà una visuale privilegiata. Sulle caratteristiche di questo affaccio c’è stata una piccola contesa tra amministrazione comunale e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Ci sarebbero infatti dei punti in cui la muratura è alta a sufficienza per garantire la sicurezza, altri invece in cui l’altezza è appena cinquanta centimetri. L’amministrazione avrebbe voluto ripristinare una linearità, ricostruendo con pietre idonee i pezzi mancanti del profilo superiore, ma la Soprintendenza non lo ha permesso per non creare un falso storico.

Alla fine, dopo incontri, colloqui ed ipotesi progettuali si è arrivati ad una soluzione più o meno condivisa che permettesse di garantire la sicurezza senza andare ad intaccare l’immagine della torre così come appariva prima dei lavori, e cioè una ringhiera studiata per essere poco visibile, almeno dalla piazza del paese. La ringhiera è attualmente in fase di realizzazione.

Ci sarà un ultimo volo d’elicottero, si stima entro la fine dell’anno, per portare sul posto ringhiera e scale e riportare a valle impalcature ed attrezzi. Calcoli dovuti quando si ha un cantiere del tutto eccezionale dove i materiali sono trasportabili solo dall’elicottero.

Gli addetti ai lavori salgono invece a piedi, passando per la strada che dalla zona antica del paese chiamata Il castello, arriva direttamente alla torre con delle scalette attraverso un percorso breve e suggestivo. Ed è proprio da questi scorci inusuali che si dovrebbe ripartire: magari facendo conoscere anche la vicina chiesa della Madonna della Valle, gioiellino nascosto sulla montagna accanto alla torre, che custodisce al suo interno affreschi di metà Seicento.

Dunque, le carte per creare un nuovo punto di attrazione turistica, dopo tanti anni di abbandono, ci sono tutte. Sarà compito dell’amministrazione comunale e delle realtà locali non lasciarsi scappare questa occasione.

LE FOTO

LA RICOSTRUZIONE 3D

IL VIDEO


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