Cantine e vini 23 Apr 2025 19:44

Il vino senza solfiti è possibile. Chestwine è la soluzione che dal Portogallo propone l’alternativa a base di polvere di fiori di castagno

VERONA – Produrre vino e farlo servendosi sempre meno di prodotti artificiali restituisce un concetto di naturalità ormai abbandonato. Questo è l’obiettivo che la Tree Flowers Solution vuole realizzare con Chestwine, una sorta di “solfito naturale”.

È il frutto di una ricerca avanzata condotta dal Centro de Investigação de Montanha (Cimo) dell’Istituto Politecnico di Braganza, e si tratta di un estratto ricavato da sottoprodotti della Castanea sativa, cioè il castagno. Il processo brevettato ha permesso di sviluppare una soluzione dalle proprietà antiossidanti e antimicrobiche, capace di preservare la qualità e l’integrità del vino senza alterare colore, profilo aromatico e sapore. Con il supporto di investitori come Portugal Ventures, oggi questo progetto è realtà anche nel nostro Paese, sempre più attento a ciò che si mangia o beve.

“Chestwine nasce utilizzando un sottoprodotto agricolo spesso inutilizzato, diventando poi un ingrediente funzionale per la vinificazione”, spiega il business developer di Tree Flowers Solutions, Filipe Carvalho. “Il progetto unisce la voglia di fare zero waste e la possibilità di creare da risorse naturali prodotti funzionali all’uomo. Inoltre è un modo per ricollocare risorse umane alla raccolta dei fiori necessari alla produzione, promuovendo così una filiera responsabile e davvero sostenibile”.

“Ho scelto di investire nel 2020 nella tecnologia Chestwine perché il prodotto mi è sembrato interessante. Al netto del periodo di stop dovuto al Covid, l’ho presentato a diverse aziende che hanno deciso di acquistare il prodotto disponibile in misure contingentate. Infatti ce n’è a disposizione solo 1.000 kg di prodotto in polvere, con una prospettiva quantitativa in crescita nei prossimi anni”, dice Roberto Mascarin, responsabile vendite Italia.

Proprio lui, nell’arco di questi anni,  ha già individuato partner importanti del panorama enoico italiano.

Dai test condotti, i vini trattati con Chestwine hanno mostrato una maggiore espressione aromatica e una protezione ottimale senza le alterazioni tipiche dei solfiti.

Enologi e produttori che lo hanno utilizzato in vinificazione, raccontano di vini in grado di mantenere la loro identità varietale senza interferenze chimiche. Le prove effettuate già in Portogallo, Spagna, Francia e Italia, hanno confermato nessun impatto su colore, aroma e struttura. Tutti aspetti – secondo Mascarin e Carvalho – che influiscono sulla scelta del consumatore in cerca di prodotti sempre meno chimici.

Chestwine è già disponibile per i produttori che desiderano sperimentarlo sul proprio vino e valutarne l’impatto al gusto. A  partire dalla vendemmia 2025 questo sarà presente in alcune etichette speciali delle migliori realtà vitivinicole italiane. La rivoluzione del vino senza solfiti è iniziata.


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