TRA LA MARSICA E L’ALTOPIANO DELLE ROCCHE, LA SALITA SULLA SERRA DI CELANO

OVINDOLI – Alla ricerca di una facile camminata sulla neve ci siamo diretti sull’Altopiano delle Rocche, direzione Ovindoli (L’Aquila), meta la Serra di Celano.
Purtroppo di neve, data anche la quota contenuta, neanche a parlarne, ma in compenso la divertente escursione e i panorami esaltanti, sia sul versante aquilano sia su quello marsicano, ci hanno ampiamente ripagato.
Al ritorno poi, un abbondante pranzo al Rifugio La Serra ci ha ricaricato anche delle energie spese. Ma partiamo dal principio.
Il cammino inizia, appunto, dal Rifugio La Serra, che raggiungiamo in auto tramite una sterrata abbastanza comoda e della lunghezza di 2 km che parte da Via della Fonte, a Ovindoli. Dopo aver parcheggiato, ci avviamo seguendo la stessa sterrata per circa un chilometro.
Raggiunto uno slargo e avendo già in vista la vetta della Serra, il Monte Tino (1.921 metri), lasciamo la strada e imbocchiamo un sentiero che taglia a mezza costa una collinetta, in direzione nord-est.
La passeggiata entra finalmente nel vivo. La classica segnaletica del Cai è scarsa ma basta seguire la traccia sempre presente del sentiero e il crinale che aggira diagonalmente la valle per raggiungere la sella che permetterà la salita alla Serra.
Questo tratto, tutt’altro che noioso, permette un primo affaccio sull’Altopiano delle Rocche, sulla Magnola e gli impianti sciistici e, ai nostri piedi, sulla Valle dei Curti.
Si impiega poco più di un’ora per giungere alla sella (1.824 metri), dalla quale però il panorama sulle Gole di Celano, sul Monte Secino, che protegge Aielli, sugli impianti eolici di Collarmele fino a scorgere il Morrone, la Maiella, il Genzana e le altre cime del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sebbene non così carichi di neve, riempie la vista.
Il sentiero, da qui, segue per pochi metri tra delle roccette facili da salire, poi aggira un costone di roccia e al panorama si aggiunge anche spettacolo della Piana del Fucino. Manca poco meno di mezz’ora e si arriva in vetta.
Quando ormai le due croci sono in vista scorgiamo una piccola grotta, è il bivacco Achille, un ex alpino di Celano che per anni ha tenuto pulito il ricovero. Ricovero che operò oggi versa in condizioni poco dignitose.
Ma ormai ci siamo, le croci di vetta e il Monte Tino sono a pochi metri. Abbiamo percorso poco più di 4 km in un’ora e mezza, escluse le soste. Il panorama è semplicemente maestoso. Ci rifocilliamo un po’ e ci prepariamo alla discesa.
Il ritorno, sempre per lo stesso sentiero, è altrettanto facile. In un’ora torniamo al punto di partenza, soddisfatti della passeggiata, sebbene nelle nostre intenzione ci fosse fare un’ascensione su neve. Ci consoliamo però fermandoci a pranzo al Rifugio La Serra.
Sebbene il posto risulti certamente spartano, la gentilezza dei gestori e soprattutto la qualità del cibo (a menù fisso) si dimostra di prim’ordine, per altro a un prezzo molto contenuto. Siamo soddisfatti, l’ascensione su neve è solo rimandata a un’altra occasione.
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.