MARTINA, OSTETRICA A DOMICILIO: “IL PARTO IN CASA È ANCORA POSSIBILE”

L’AQUILA – Già il filosofo Platone, parlando del suo maestro Socrate, faceva spesso riferimento alla madre che di professione era levatrice. Chiamata in questo modo perché in grado di “levare” il neonato dal corpo della donna incinta, quando il parto avveniva tra le mura domestiche.
Sembra una storia d’altri tempi ma vivere a casa l’esperienza del travaglio e del parto con un’ostetrica, la “tua” ostetrica, è ancora possibile, come testimonia Martina Chiaravalle, 24 anni dell’Aquila, ostetrica, libera professionista, laureata in Ostetricia presso la Facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila e titolare di un master in riabilitazione del pavimento pelvico. Una professione che Martina sceglie con decisione e con lo scopo di prendersi cura del genere femminile.
“Prima si chiamava levatrice oppure ostetrica condotta, come ricorderanno le nostre nonne, oggi purtroppo questa figura così importante si è andata perdendo – spiega Martina a Virtù Quotidiane – forse perché la donna è seguita prevalentemente, anche troppo, durante la gravidanza mentre dopo il parto è spesso sola nell’affrontare un cambiamento così totalizzante”.
Non tutti sanno che nelle regioni del nord Italia il parto casalingo è ancora molto in voga, nelle Marche, solo per fare un esempio, il parto in casa viene addirittura rimborsato dalla Asl locale, quando naturalmente la gestazione è fisiologica e soprattutto quando la donna decide di essere accudita dall’ostetrica di fiducia con la quale si crea un rapporto di intimità, casalingo e di risposta a personali e specifiche esigenze.
L’ostetrica insomma non è solo quella che sta in sala parto, come figura professionale ha competenze molto più ampie e importanti.
“Il mio scopo è proprio questo – dice Martina, che di parti in casa ne ha seguiti già diversi – curarmi dell’assistenza domiciliare in gravidanza, dalle prime contrazioni, il travaglio, con accompagnamento in ospedale, alla fase post partum, l’assistenza alla mamma e al bambino, il sostegno all’allattamento, la riabilitazione del pavimento pelvico. In altre regioni la donna ha la possibilità di scegliere come e dove partorire, qui in Abruzzo c’è ancora poca cultura in tal senso”.
Per le future mamme che vogliono vivere un’esperienza di nascita “dolce”, quella di vivere il travaglio tra le mura domestiche può rappresentare una soluzione ideale in un ambiente familiare e riservato. Il parto in casa, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità “è sicuro quanto il parto in ospedale purché sia naturale e avvenga in situazione di gestazione assolutamente fisiologica, ovviamente – aggiunge – con i criteri di sicurezza stabiliti per legge, come la presenza di due ostetriche”.
Individuare una persona “di fiducia” già durante la gravidanza, permette di affrontare il grande evento accompagnate da una professionista che conosce desideri e aspettative della mamma legate al parto e all’accoglienza del neonato. Un’ostetrica al fianco della neo mamma, prima, durante e dopo la nascita, spesso in affiancamento alla ginecologa, consente di chiarire dubbi, di ricevere informazioni e suggerimenti personalizzati e, se necessario, può fare da “filtro” con la struttura ospedaliera.
“Vari studi hanno dimostrato che la continuità dell’assistenza riduce il timore della donna nei confronti del parto e aumenta la consapevolezza e la competenza di entrambi i futuri genitori – ribadisce l’ostetrica – . Il punto di forza di questa soluzione è sicuramente il rapporto ravvicinato che si crea per tutto il corso della gravidanza. Mi prendo cura del benessere fisico ma anche di quello emotivo della donna. Un rapporto di empatia e confidenza, attento anche allo stile di vita della partoriente”.
Se c’è un accenno di depressione post partum l’ostetrica, che frequenta il micro cosmo familiare e quindi ha un occhio clinico e privilegiato sulla mamma, può attivare un servizio integrato con altri professionisti, come l’assistenza psicologica ad esempio.
Tra i servizi offerti anche la riabilitazione del pavimento pelvico, importante non solo nel post partum ma anche dopo un intervento chirurgico o nella fase di menopausa della donna “un segnale di consapevolezza del benessere senile che consiste in una valutazione della funzionalità perineale e nella successiva programmazione di un ciclo di incontri, individuali o di gruppo, di attività fisioterapiche e di chinesiterapia necessari a rieducare i muscoli pelvici che hanno perso tono e forma e che possono causare disfunzioni e compromettere la qualità di vita”.
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