L’AQUILA – Il teatro è da sempre un luogo della socialità, della condivisione. Per questo motivo, il teatro Comunale dell’Aquila manca ai suoi abitanti. Quando verrà restituito alla città, sarà un momento importante.
Il Teatro tornerà fruibile non prima di fine 2020. Virtù Quotidiane nei giorni scorsi è entrato accompagnato dall’architetto Augusto Ciciotti, che è subentrato nella direzione dei lavori a luglio 2017, in un secondo momento rispetto all’avvio degli stessi, tra 2015 e 2016.
Da subito si scorgono gli aspetti che rinnovano, in parte, il Teatro. Novità che, in fondo, non fanno altro che riportare la struttura alle sue origini.
Le novità
Riemergono, a seguito dei lavori, nella parte alta delle pareti del principale ingresso, a ridosso delle porte della facciata, le ricche decorazioni, risalenti agli anni dell’inaugurazione del teatro Comunale (1873/1874), di graffito d’intonaco, di cui si hanno pochi esempi nell’area abruzzese.
Di impatto è la novità riguardante la scala: lo scalone di ingresso, che si estendeva da parete a parete, non c’è più ed è stato ripristinato il disegno originario di due rampe laterali.
A testimonianza della storica struttura delle scale, restano a vista due setti a sostegno delle stesse, ritrovati eliminando lo scalone.
Questo cambiamento apre a un’ulteriore novità. Nello spazio occupato prima dallo scalone, oggi si accede, per via diretta, a un luogo anch’esso non esistente fino al 2009: una sala prove sotto platea.
Una risorsa fondamentale per tutti i teatri che vogliano ospitare spettacoli che facciano tappa per più giorni o settimane in una determinata località.
“Abbiamo sbancato il terrapieno – spiega Ciciotti – e abbiamo realizzato opere di sostegno alla struttura. Ci sono pali con cavi d’acciaio che sostengono il peso”.
Il teatro, dicevamo inizialmente, è luogo di incontro. Oggi, finalmente, il teatro Comunale dell’Aquila lo sarà davvero per tutti: infatti, anche le persone con disabilità potranno accedere senza problemi. Tre ascensori arricchiscono la struttura. Due saranno per il pubblico, e per gli artisti che ne avessero bisogno, e porteranno dalla sala prove sotto palco fino al primo settore dei palchetti. Il terzo ascensore servirà la struttura più moderna del Teatro, che ospita gli uffici.
Ultima novità riguarda la vecchia zona di accesso, al lato destro del Teatro. Da lì, si accederà al Teatro passando però per un caffè letterario che occuperà tutta la zona che prima era foyer e botteghino. La gestione andrà a bando.
Il prossimo futuro: dal danno alla riapertura
Il Comunale oggi è un cantiere e perché si possa completare, c’è da attendere l’autorizzazione ai lavori di miglioramento sismico da parte del Genio Civile, finanziati da delibera Cipe, per sei miliari lordi.
“Il finanziamento riguarda le opere di miglioramento sismico e anche il completamento dell’impiantistica, la pavimentazione, gli arredi e la scenotecnica” specifica l’architetto Ciciotti.
Lavori che, una volta completati, ci restituiranno il Teatro.
“Un’ottimistica previsione ci fa sperare di terminare tutto in un anno e mezzo dall’avvio di questa parte di lavori, il nostro impegno sarà rispettare queste previsioni. Il miglioramento sismico non era previsto inizialmente – spiega Cicciotti – ma in seguito si è ritenuto che, il solo intervento di consolidamento murario, previsto con il primo appalto per le opere strutturali, non fosse sufficiente. Non solo, rispetto al primo progetto abbiamo previsto altre opere di consolidamento murario”.
Come nella maggior parte degli edifici sottoposti a riparazione, anche il Teatro comunale aveva subito il problema del ribaltamento della facciata.
Altri danni riscontrati hanno riguardato la caduta degli intonaci.
Molto danneggiata è stata la Sala rossa, la cui volta è crollata completamente. Su quella si interverrà con il nuovo finanziamento del miglioramento sismico.
“Lasceremo a testimonianza la piccola porzione rimasta presente – illustra Ciciotti – ma tutta la volta sarà ricostruita in modo da essere molto leggera. Per l’intera struttura sono invece previste cordolature perimetrali e nel sottotetto si realizzerà una copertura di acciaio”.
Sulla facciata sono stati rivenuti intonaci storici e la pittura è stata rinnovata con base di calce simile all’originale. La superficie, a doppia velatura, regala riflessi di luce di grande calore e bellezza.
Il palco e il golfo mistico
“Abbiamo incontrato i referenti del Teatro Stabile d’Abruzzo e dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese – ha raccontato Ciciotti – e ci hanno espressamente chiesto di rendere fruibile il palco per spettacoli di musica lirica. Pertanto la buca dell’orchestra, o golfo mistico, dovrà poter ospitare fino a quarantacinque orchestrali. Su questo lavoreremo nei mesi che ci attendono e creeremo un sistema di sollevamento di parte del pavimento del palco per poterlo ampliare”.
Il fondale del 1820
Per immaginare il futuro, dobbiamo guardare al passato.
Ciciotti spiega, in anteprima a Virtù Quotidiane, che custodito in un’enorme cassa, c’è l’antico fondale ottocentesco (inizialmente in questo articolo era scritto “sipario” anziché “fondale”, poi successivi chiarimenti hanno permesso la correzione).
“Lo apriremo su tutta la platea, per analizzarne le condizioni e se saranno tali da permetterlo, tornerà sul palco”.
Proprio nei giorni scorsi, il fondale, databile 1820, è stato aperto durante un sopralluogo del sindaco Pierluigi Biondi, con Errico Centofanti, uno dei fondatori del Tsa e rappresentanti dell’Ente. Con loro l’architetto Elisabetta Fabbri, uno dei massimi esperti internazionali di edifici teatrali, capogruppo della progettazione preliminare e definitiva del Teatro Comunale. La Fabbri si è occupata, tra gli altri, della parte monumentale della Scala, della ricostruzione della Fenice e del Petruzzelli.
Ad accoglierli nel cantiere, il direttore dei lavori Ciciotti, del Segretariato regionale dei beni culturali.