CORONAVIRUS, LA MOVIDA DI PESCARA SI FERMA PER RESPONSABILITÀ

PESCARA – La movida di Pescara ha deciso di fermarsi. Nel segno del buon senso, della responsabilità. Non lo ha fatto perché costretta dal decreto che il premier Conte ha firmato nella notte tra sabato e domenica. Le ultime disposizioni emesse, infatti – nonostante i dubbi – impongono la chiusura per discoteche, pub, locali assimilati. Ristoranti e bar potrebbero restare aperti con l’obbligo del rispetto delle distanze di sicurezza.
Ma a partire da ieri sera, sulle loro pagine social, sono tanti i ristoranti e i cocktail bar che hanno deciso di chiudere per almeno una settimana.
Lo ha fatto su via delle Caserme ad esempio il Chiodo Fisso, di Leo Sfamurri che ha comunicato così ai suoi clienti la decisione: “Anche se il Decreto del Governo ci ha parzialmente risparmiati ,come ristorante , e non ne capiamo la motivazione … abbiamo deciso di chiudere a data da destinarsi in attesa di miglioramenti.. credo che ora è il momento di stare tutti insieme e lottare, sia in primis per il rispetto della salute di tutti , sia anche per solidarietà nei confronti di colleghi di altre attività commerciali chiuse… faremo ,per richiesta e rispetto , solo un compleanno da 8 persone questa sera e poi chiuderemo … Il danno economico sarà ingente, ma la salute e l’amicizia vanno prima di tutto ..! A Presto…! torneremo più forti e carichi di Prima … vai facile”.
Insieme a lui anche il ristorante Darò, nella parallela corso Manthoné, ma anche Zanardi e altri.
Lo stesso accade nella centralissima movida della zona del mercato di piazza Muzii. La nuova Lavanderia, Mila, Bodhi, Caffè delle Merci e altri hanno scelto di abbassare le saracinesche, chi per tutta la settimana, chi per qualche giorno.