Cronaca 16 Nov 2019 19:52

IL MULINO ACQUA ORIA DI CANSATESSA, DAL 1772 UNA STORIA CHE RESISTE

L’AQUILA – Ha ben duecentoquarantasette anni ed è forse il mulino più antico della conca aquilana. Siamo a pochi chilometri dal capoluogo di regione, a ridosso della zona archeologica che un tempo era la città sabina di Amiternum i cui resti, in particolare l’anfiteatro e il teatro romano, sono ancora ben visibili nella piana sottostante il paese di San Vittorino.

È proprio qui, al confine “millimetrico” con Cansatessa, in via del Mulino, che nel 1772 è stato edificato il Mulino Acqua Oria, dal nome di una delle sorgenti del fiume Aterno.

Oggi l’acqua non c’è più, come racconta a Virtù Quotidiane il proprietario, Mario Lorenzetti, anche se l’attività del mulino continua incessante e senza mai fermarsi.

Finita l’erogazione dell’acqua, convogliata in uno degli acquedotti della zona, è stato infatti realizzato un impianto elettrico che gira con il ritmo che una volta era del fiume, grazie a un’attenta misurazione che Mario ha voluto fortemente proprio per ricreare le condizioni di una volta.

Tra i familiari che Mario ricorda con affetto c’è la figura della signora Santa Innamorati, sua nonna, conosciuta da tutti come Santuccia. Fu lei, dopo la morte prematura del marito, a prendere le redini del mulino per poi tramandarle a figli e nipoti.

Anche la farina di produzione propria è quella di una volta, frutto della coltivazione di un grano antico, senza concimi e diserbanti, macinata a pietra nella macina di pietra silicica di quasi tre secoli.


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