L’Enoteca regionale abruzzese ha una nuova gestione con Nino Catani e si fa in quattro

ORTONA – Riparte l’Enoteca regionale d’Abruzzo. Lo fa con un format articolato e con una gestione completamente nuova.
Dopo anni di attività curata dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, il servizio Promozione delle filiere e biodiversità del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, con il dirigente Carlo Maggitti, a marzo scorso ha promosso un bando per affidare la concessione del servizio di gestione commerciale.
Ad aggiudicarsi l’attività, di cui insolitamente non è stata data alcuna comunicazione, è stata un’associazione temporanea di imprese, Abruzzo di Vino, con sede a Rocca San Giovanni (Chieti) e composta dall’Aies, l’accademia internazionale enogastronomi sommeliers di cui Nino Catani è delegato per Abruzzo, Molise e Marche e che dal 2006 promuove Abruzzo Wine a Pescara, dalla Corporazione dei Saperi e dei Sapori onlus, con presidente Vittorio Di Carlo, e Adriatica Comunicazione, presieduta dal giornalista Tony Zitella e che gestisce i cinema CiakCity e i bar al loro interno (fattore questo contenuto nel bando, che richiedeva come requisito un’esperienza nella gestione di bar di almeno 3 anni).
“Dopo che il Consorzio ha restituito la gestione alla Regione”, spiega a Virtù Quotidiane Nino Catani che dell’Enoteca è stato designato direttore generale, “quest’ultima ha fatto un bando che ci siamo aggiudicati”.
L’importo della concessione è di 33.600 euro più iva, per cinque anni. Il progetto prevede una serie di format, con l’obiettivo di promuovere la cultura dei vini abruzzesi in regione, ma anche fuori. L’enoteca si dividerà di fatto in 4, con 4 punti vendita dove verrà fatta anche attività di somministrazione, a Pescara, Teramo, L’Aquila e Chieti, “nei capoluoghi di provincia, come in tutte le regioni più evolute”, commenta.
La sede pescarese è l’unica già individuata, pochi giorni fa, dopo diversi incontri con il Comune: “Secondo il nostro progetto queste 4 enoteche devono sorgere in edificio di pregio. Il Comune di Pescara ci ha proposto l’immobile di via delle Caserme 2, con affaccio su piazza Unione”. Teramo e L’Aquila sono ancora da definire.
Per ciò che riguarda Chieti, in realtà ci sarebbe la sede storica a Palazzo Corvi, che però “il Comune ha deciso di ristrutturare senza dire niente a nessuno, quando invece c’era un contratto con la Regione di 40 anni, motivo per cui probabilmente potremmo rifarci con una penale”, anticipa Catani.
“Lo scorso luglio abbiamo fatto un sopralluogo nella struttura, pochi giorni dopo in Comune, ci hanno comunicato che sarebbero partiti i lavori di ristrutturazione, e che prima di un anno e mezzo non potremo utilizzare l’edificio. Abbiamo chiesto un’altra sede, e non ci è stata data. Ora non possiamo più aspettare, anche perché dovevamo già partire in estate, quindi troveremo altre alternative. Nelle 4 sedi serviremo vini anche al bicchiere e faremo una grossa promozione di tutti i prodotti abruzzesi tradizionali”.
Oltre alle 4 enoteche, il progetto di Catani provvede anche “punti enoteca, da aprire in centri inseriti in zone di commercio consolidate. Poi ci saranno i Temporary Store che verranno aperti in città metropolitane fuori dall’Abruzzo. Il primo sarà a Roma in via del Corso. Questi store serviranno per esportare la cultura del vino abruzzese fuori”.
Infine ci saranno gli eventi degustazione di più giorni, fuori dall’Abruzzo.
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