ABAQ SPRING PARTY, L’ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DELL’AQUILA SI PRESENTA A PESCARA TRA GUSTO E PERFORMANCE

PESCARA – Se all’esterno il clima portava con sé un grigiore invernale, all’interno dell’Aurum si respirava aria di primavera. L’entusiasmo e la creatività degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti hanno acceso lo spazio Alviani al piano inferiore della “Fabbrica delle idee” di Pescara, nell’Abaq Spring Party.
Studenti e docenti, mercoledì scorso, sono stati protagonisti di una serie di appuntamenti, organizzati sia per far conoscere le attività accademiche anche ai giovani e ai cittadini di Pescara che per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’istituto.
Le iniziative hanno animato tutto il pomeriggio in due differenti zone della città. Nei giardini di piazza Primo Maggio, in pieno centro, infatti, si è svolta “Meriggia”, una performance, curata dal professor Italo Zuffi, che ha visto gli allievi dell’istituto di formazione aquilano, impegnati in una serie di azioni artistiche che si sono mescolate alla città.
“Le arti performative – racconta a Virtù Quotidiane il direttore dell’Accademia delle Belle Arti, Marco Brandizzi – partono dal fatto che devono coinvolgere i cittadini. Questo è avvenuto. Il corso di arti performative è un’eccellenza della nostra accademia e i ragazzi hanno messo tutto l’impegno possibile per riuscire a realizzare queste performance, interamente progettate da loro”.
La festa si è poi spostata poi all’Aurum, nello spazio Alviani, dove sono stati esposti gli Abaq Accessories, la linea di accessori griffati ABAQ con borse e pochette realizzate grazie al recupero di tessuti preziosi scartati o non più in uso. Partendo dall’originaria destinazione per il teatro e i costumi di scena, gli scampoli sono stati manipolati in modo da acquisire una nuova identità, un processo possibile grazie all’uso di tecniche sartoriali vicine al ricamo.
Ma la vera novità è tutta da gustare. Sotto la guida del docente del corso di Decorazione dell’accademia, Franco Fiorillo, gli studenti hanno realizzato, in collaborazione con l’istituto alberghiero dell’Aquila, gli abaqini. Si tratta di cioccolatini dal peso di 9 grammi, con l’80% di cioccolato e una variante bianco e zafferano.
“In occasione del cinquantennale – spiega Fiorillo – abbiamo realizzato questa linea di cioccolatini, smontando la pianta della sede dell’Accademia realizzata da Paolo Portoghesi. Un’architettura specific, cioè disegnata e realizzata appositamente per ospitare l’accademia. Si tratta di una stella con 5 bastioni, che ricordano le architetture preesistenti sul territorio. Il cioccolatino riproduce questa pianta, con una ricetta che è stata elaborata dall’istituto alberghiero. Siamo consapevoli che esistono arti partecipative ben più strutturate, tuttavia il cibo, in un’ottica di condivisione, resta sempre un elemento di forte interesse che coinvolge più sensi”.
Gli abaqini proseguono idealmente quel filone, avviato dall’Accademia, con il Neola project.
“La notte del terremoto – ricorda il docente – la città era pervasa da odori terribili, di gas, cemento, polveri. Al tempo stesso però c’era un fortissimo odore di pane, che all’ora della scossa era stato già sfornato e venne regalato a tutti i terremotati. L’odore di morte si poneva in una dissonanza sensoriale con il profumo di pane. Un profumo che porta con sé sensazioni legate ai contesti familiari. Questo progetto sul cibo non vuole astrarci o distrarci da cose più impegnative, ma è una delle tante sfaccettature e opportunità che possono svilupparsi per i nostri studenti. La cattedra di decorazione è particolarmente trasversale e deve supportare una grande eterogeneità di progetti. L’obiettivo – dice Fiorillo – è quello di continuare questa sinergia con l’alberghiero e disegnare una linea di cioccolatini ispirata alle grandi architetture da presentare con packaging ecosostenibile”.
“L’accademia delle belle arti insegna a essere creativi – sottolinea il direttore Brandizzi – e questa creatività può essere applicata ai vari settori, come il fashion design o il cake design, e questo progetto ne è dimostrazione. Organizziamo periodicamente giornate formative a Pescara – conclude Brandizzi – di solito andando nelle scuole. In questo caso abbiamo voluto dare vita a una vera festa per celebrare al meglio il cinquantennale dell’istituto dove hanno insegnato docenti di grande prestigio come Fabio Mauri o Piero Sadun, che ha fondato la nostra accademia e a cui dedicheremo una mostra che inaugureremo il 3 giugno. Il 13, il 14 e il 15 giugno – annuncia il direttore – organizzeremo un convegno dedicato allo stato dell’arte, coinvolgendo tutte le istituzioni, pubbliche e private, che in Abruzzo si occupano di arte e cultura”.
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