ABRUZZO-BRASILE E RITORNO, TRIPPITELLI E LA PIZZA SCHIACCIATA PRONTI A TORNARE
L’AQUILA – Chissà se esiste un aquilano che non ha mai assaggiato la celebre pizza schiacciata del Forno Trippitelli. Forse i bambini diventati adolescenti nel post-terremoto, loro forse no, non possono nemmeno ricordare il profumo di pane appena sfornato che inebriava tutta via Marrelli.
“Oggi il forno si trova a Giulianova (Teramo) e rifornisce di pane e pizza tutta la costa , da Ascoli a Pescara, insieme a diversi supermercati, alcuni del gruppo Tigre, sia a L’Aquila che Avezzano”, racconta a Virtù Quotidiane Fabio Trippitelli, uno dei fratelli che nel 2004 ha deciso di lasciare il forno e di trasferirsi in Brasile dove è rimasto fino a qualche tempo fa.
“I lavori dell’immobile in centro storico, sede del panificio di famiglia, dopo otto anni dal sisma, sono appena cominciati – spiega Fabio – Non è escluso che tra qualche anno, finiti i lavori in via Marrelli, la mia famiglia decida di tornare a L’Aquila, i miei fratelli ci stanno pensando”.
Fabio ha vissuto e lavorato in Brasile, nel mondo della ristorazione, per oltre dodici anni. In sud America ha incontrato sua moglie Janaina, brasiliana, anche se i due figli, Luigi e Francesco, sono nati entrambi in Abruzzo, il primogenito poco tempo prima del terremoto del 2009, che Fabio e la sua famiglia hanno vissuto in pieno, il secondo figlio è nato a Chieti lo scorso ottobre.
“Sono partito per il Brasile nell’ottobre del 2004 e dopo due mesi ero già titolare di un ristorante nell’aeroporto di Porto Seguro in Bahia, nel nord est dello stato brasiliano. Dopo sei mesi ho venduto le mie quote per trasferirmi a Fortaleza dove all’inizio aprimmo, io ed il mio socio, un’agenzia immobiliare. Il caso volle che ci occupassimo della vendita di uno stabilimento balneare che finimmo per acquistare noi”.
“Circa 600 posti a sedere per 1700 metri quadrati al coperto oltre alla spiaggia, palcoscenico attrezzato per la musica dal vivo, due piscine e un centro massaggi. I primi in tutto il Brasile ad organizzare matrimoni sulla spiaggia, con il buffet, menù nazionale, internazionale e naturalmente piatti italiani molto apprezzati dai brasiliani. I nostri clienti arrivavano da tutte le parti del mondo. Abbiamo avuto fino a cinquemila persone nei giorni di festa”.
Fabio è da un anno rientrato stabilmente in Italia, a Giulianova, nell’azienda di famiglia. “Ho scelto il male minore – spiega – quando sono andato in Brasile la vita era diversa, più tranquilla e soprattutto più economica. Oggi il paese è fuori controllo, la delinquenza è aumentata notevolmente ed il costo della vita è molto alto. Un chilo di pomodori un giorno costa due peso e il giorno successivo sette peso. Per i miei figli ho preferito tornare qui anche se non credo che in Italia si viva bene come una volta. È molto probabile che mi trasferisca di nuovo all’estero, questa volta Spagna o Portogallo”.
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