“METÀ COPERTI? METÀ TASSE!”, LA PROVOCAZIONE (NEANCHE TROPPO) DEI RISTORATORI

L’AQUILA – “Le nuove regole restrittive per la riapertura serviranno soltanto al governo per non prendersi la responsabilità delle tante attività che non riapriranno”.
Non usa mezzi termini Daniele D’Angelo, imprenditore agricolo e consigliere comunale dell’Aquila, titolare anche dell’agriturismo Parkkeller di Collebrincioni, sulle ipotesi relative alla fase 2 dell’emergenza Coronavirus, per la quale si paventa la possibilità di riapertura anche per bar e ristoranti ma a condizioni considerate spesso controproducenti dagli operatori del settore.
“Pensiamo ad esempio come si può mandare avanti un ristorante un bar o un albergo con la metà dei posti che ha a disposizione. Già si faceva fatica prima figuriamoci ora come si può sopravvivere”, fa osservare D’Angelo.
“Quello che chiedo e che porterò in settimana in Parlamento è una defiscalizzazione con tasse appropriate al momento e riduzione del costo dei dipendenti o si è costretti a licenziare. L’equazione è semplice – dice – 40 posti 2 camerieri, 20 posti 1 cameriere”.
“Per quanto riguarda le tasse comunali inizierò da subito a parlarne con la maggioranza e aprirò se necessario anche all’opposizione. È impensabile e inspiegabile perché attività chiuse da 2 mesi devono pagare ad esempio la tariffa sui rifiuti se non l’hanno prodotta e quando si riaprirà con metà clienti produrranno metà immondizia quindi dovranno pagare la metà”.
“Sto pensando anche ad attività come l’abbigliamento che hanno subìto un danno enorme e per loro dovrà valere lo stesso principio – conclude D’Angelo – . Ne vale la ripresa dell’economia soprattutto della nostra città che dopo 10 anni stava rialzando la testa”.
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