CONSORZIO VINI D’ABRUZZO, LO SCONTRO DI CAMPLI-VERNA ALLONTANA L’ACCORDO E LE ELEZIONI SLITTANO

ORTONA – Si sarebbero dovute svolgere domani le elezioni per il rinnovo delle cariche del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Nei giorni scorsi i circa 200 soci che compongono l’ente consortile avevano ricevuto la convocazione ufficiale dell’assemblea. All’ordine del giorno ci sarebbe dovuta essere l’approvazione del bilancio consuntivo 2021, valutazioni sui compensi dei componenti degli organi sociali e il rinnovo delle cariche sociali 2022-2025. L’assemblea si sarebbe dovuta riunire alle 9,30, ma tutto è slittato al 4 maggio. Sempre alle 9,30, con possibilità di prorogare nei giorni successivi ai fini delle operazioni di voto e di scrutinio.
A quanto apprende Virtù Quotidiane l’appuntamento sarebbe stato rinviato causa Covid, dal momento che dopo il Vinitaly, il salone internazionale del vino, diversi produttori sarebbero risultati positivi.
Se in principio i candidati ammessi erano 27, con alcune esclusioni eccellenti legate a tecnicismi riguardanti la compilazione delle domande, all’ultimo sarebbero state accettate tutte quante, portando a 32 i nomi in lista (l’elenco completo in fondo all’articolo).
La tensione attorno al rinnovo continua a essere altissima. Il metodo che fino a ora ha dettato la guida del Consorzio legato a uno storico accordo, mai scritto, ha visto la presidenza assegnata attraverso un’alternanza a doppio mandato, a Cantina Tollo e a Citra, i due giganti enoici della cooperazione che detengono la maggioranza dei voti, calcolati per uva raccolta, bottiglie e vino prodotto. Quest’anno però il meccanismo sembra essersi inceppato.
Secondo questo ritmo toccherebbe a Tollo esprimere la presidenza. Durante il Vinitaly, ci sarebbe stata anche una riunione destinata proprio alla conta dei voti, che avrebbe visto in vantaggio il versante Tollo. Alla luce dei numeri sarebbe stato proposto a Valentino Di Campli, presidente uscente, un nuovo accordo, senza passare quindi per le elezioni. Questa ipotesi doveva prevedere otto membri espressi da Cantina Tollo e sei designati da Citra. La presidenza del Consorzio sarebbe dovuta andare a Tonino Verna, presidente della cantina sociale, e una delle due vicepresidenze ad Antonio Marascia, avvocato alla guida di Cantina Miglianico. Restava da decidere la seconda vicepresidenza. L’accordo però non si sarebbe trovato e anzi, fonti dicono che nell’ultimo giorno di fiera si sarebbe consumato uno scontro acceso tra Verna e Di Campli e da allora qualunque trattativa si sarebbe interrotta.
Di Campli punterebbe a ottenere il terzo mandato, ponendo davanti i risultati raggiunti durante la sua presidenza. In questo avrebbe trovato la sponda di diversi privati che fanno parte dell’attuale CdA: Chiara Ciavolich, Luigi Di Camillo, Cataldi Madonna, ma anche Alessandro Nicodemi. Quest’ultimo in verità non ha mai nascosto il desiderio di ricoprire la più alta carica, anche per sovvertire il meccanismo che fino a ora non ha mai visto un vignaiolo di professione presidente, poiché l’incarico è sempre stato nelle mani di uomini provenienti da altri settori. Per altri, invece, il lavoro di Di Campli fatto nei sei anni, avrebbe favorito più che il Consorzio e dunque l’enologia regionale, il posizionamento di Citra (di cui è stato presidente fino a un anno fa) in alcuni mercati.
Le spaccature sembrano sempre più nette, il rinvio tiene aperta la partita e prova a dare spazio al raggiungimento di una quadra proprio per evitare rotture insanabili, anche se i tempi fino al 4 maggio (con 25 aprile e primo maggio di mezzo) per molti continuano a essere troppo brevi, in più la quarantena di persone centrali per le trattative renderebbe pure difficile organizzare nuove riunioni e incontri.
Il mondo dei privati rimprovera alle cooperative di svalutare il prodotto abruzzese, imponendo prezzi sul mercato eccessivamente bassi e ai presidenti del passato e del presente di non cogliere le reali esigenze del mondo vinicolo perché non direttamente coinvolti con investimenti personali, come accade per chi vive di vino.
Qualche malumore sulla preponderanza di Citra e Tollo arriverebbe anche dalle altre cooperative: Cantina Orsogna e Cantina Frentana in testa, che anno dopo anno sono sempre più presenti sul mercato e cominciano a rivendicare una propria autonomia rappresentativa.
Altri fronti vorrebbero che nel consiglio venisse garantita la rappresentatività basata su Doc e Docg, e dunque sui territori.
L’ELENCO COMPLETO DEI CANDIDATI
Francesco D’Onofrio (Marchesi de’ Cordano), Dino D’Ercole (Codice Citra), Rocco Cipollone (Masciarelli), Alessandro Nicodemi (Fattoria Nicodemi), Vincenzo Bucci (Olearia e Vinicola Villese), Luciano Di Labio (Cantina sociale Villamagna), Robertino La Monaca (Cantina Novaripa), Paolo Ulpiani (Zaccagnini), Mauro Mucci (Cantina Val Sinello), Gennaro Matarazzo (Roxan), Silvo Cavuto (Coltivatori diretti Tollo), Fausto Cimini (Cantina sociale di Paglieta), Maria Antonietta De Acetis (Tenuta Arabona), Pino Candeoloro (Sincarpa), Katia Masci (Valle Martello), Nicola D’Auria (Dora Sarchese), Albino Lanci (Cantina Colle Moro), Antonio Marascia (Cantina Miglianico), Miki Antonucci (Progresso Agricolo), Franco D’Eusanio (Chiusa Grande), Carlo Di Campli (VinCo), Gaspare Camiscia (Rinascita Lancianese), Nicola Dragani (Madonna dei Miracoli), Luigi Di Camillo (Tenuta I Fauri), Chiara Ciavolich (Chiara Ciavolich), Giulia Cataldi Madonna (Cataldi Madonna), Valentino Di Campli (Eredi Legonziano), Giuseppe Micozzi (Cantina Orsogna), Alessandro Scarlatto (San Zefferino), Tonino Verna (Cantina Tollo); Gianluca Galasso (San Lorenzo), Rocco Pasetti (Contesa).
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