Dal garage bread al microforno in rete con il movimento di Longoni. La storia di Luca che si è licenziato per inseguire una passione

SANTA MARIA IMBARO – “Quando ho bisogno di creare qualcosa di magico mi metto a fare il pane, una sorpresa ogni volta, proprio come fantasticavo prima di cominciare a farlo tutti i giorni”. Luca Gallucci, classe 1989, originario di Lanciano (Chieti), diplomato geometra e panificatore per vocazione, l’ha scritto sul retro della maglietta e nel profondo dell’animo.
La sua personale avventura nell’arte bianca è partita in sordina nel garage sotto casa “per svariare un po’ dopo il lavoro in fabbrica”, circondandosi di mille libri di cucina e di bancali di farina scaricati dal vettore direttamente sull’uscio della sua abitazione mettendo in subbuglio il suo menage coniugale finchè la sua passione/evasione non si è poi tramutata in qualcosa di molto più concreto e stabile, il microforno Il Saraceno, laboratorio e punto vendita, appena inaugurati, concentrati in 25 metri quadrati nel piccolo centro di Santa Maria Imbaro (Chieti)
Un sogno da coltivare insieme con la pasta madre viva. Che Luca rinfresca ogni giorno con prefermento di segale oppure con le farine agricole del molino Pransani di Sogliano al Rubicone (Forlì Cesena) eppure, le stesse con cui impasta fragranti pagnottelle da mezzo chilo di peso (“sono più facili da consumare”) a base di di grani contadini.
Fare il pane, manipolare l’impasto lievitato, ha rappresentato e rappresenta per Luca “un modo per aprire la mente”. Una via di fuga, il suo modo di alleggerirsidel quotidiano stress da superlavoro nell’ala produzione, in Val di Sangro, finché c’è stato.
Un impegno “diventato tossico” al punto da spingere Luca a licenziarsi “senza rimpianti né capitali, una follia” come ha raccontato a Virtù Quotidiane. Riprendere la propria vita tra le mani era a quel punto la cosa giusta da fare.
Così ha fatto, un anno fa, il tempo di riorganizzarsi e dare seguito professionale alla passione per un pane di qualità da filiera agricola, entrando anche nella rete dei Pau, il movimento dei Panificatori agricoli urbani fondato da Davide Longoni and friends, gruppo che oggi riunisce altri innumerevoli visionari panificatori di tutta Italia per restituire valore al pane e al lavoro artigianale che c’è dietro.
La recente apertura al pubblico del microforno contestualmente alla fornitura, già avviata, di alcuni minimarket e ristoranti in area frentana, rappresenta oggi per Luca la scommessa (vincente) occupandosi in prima (e unica!) persona di pane, pizze, dolci e del pezzo forte di stagione, i panettoni, dolci o salati comunque imperdibili, tanto più che – come un po’ tutto il resto- vanno prenotati in virtù della filosofia zero sprechi e del prodotto fresco garantito ogni giorno.
In quel piccolo ”angolo di paradiso” sulla via di passaggio per la Val di Sangro, c’è posto per tutto. All’ingresso, di fianco al bancone ben organizzato nei minimi spazi (e come scardinare l’imprinting del gestionale?) la libreria del panettiere-cuoco autodidatta è in continuo aggiornamento. Sul retro i due forni pronti a temperatura fin dalle 5 del mattino (“mai stato un problema svegliarmi all’alba, abituato com’ero ai turni di notte”) dove Luca sforna 30 pagnotte (da mezzo chilo) per volta ogni 50 minuti. L’offerta base è rappresentata dal Casereccio di tipo 1, pane di semola tipo Altamura, pizza pane, pizza in pala e in teglia e pizza scima, non mancano i pure tradizionali fiadoni di uova e formaggio. A rotazione vari pani speciali: farro noci e millefiori di Montazzoli, multicereali e semi in mix personalizzato, pane di segale, al peperone dolce Altino (trito e in polvere), al cioccolato; e maritozzi, veneziane, crostate, biscotteria, frolle e i grandi lievitati delle feste.
Il tutto formato a mano e curato in termini di salubrità, lievitazione, cottura, gusto .“Se non è perfetto il prodotto non esce, inutile a dire” ripete Luca maniaco dalla perfezione, intanto annuncia nuove golose ricette attualmente in fase di prova.
Un bel da fare per un unico addetto ai lavori, ma tant’è. Il viavai comincia alle sette e mezzo del mattino e se la bottega non è aperta ecco scolaretti e genitori pronti a scampanellare al vicino uscio di casa Gallucci. Ma Luca c’è sempre, con il morale alto e la voglia di dare solo il meglio: “Adesso è una passeggiata” dice, “mi ricreo, lavoro per me stesso e sono felice di condividere, la prima pagnotta infatti non la faccio pagare e sono contento se mi chiedono il lievito madre”.
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